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GRAN FONDO DELL'ISOLA D'ELBA
di Lorenza Santi
C’era una volta la “Gran Fondo dell’isola d’Elba”. Si è corsa fino al 2006 e, nella sua storia, ha potuto vantare anche presenze significative all’interno dei circuiti toscani. Nelle ultime edizioni poi, replicando l’iniziativa di altre manifestazioni del luogo, aveva abbinato il proprio nome a quello di un atleta di spicco residente nella zona, scegliendo quello di Svetlana Boubnenkova, già figura di rilievo del ciclismo femminile. Come altre corse organizzate lontano dalla terraferma però, anche quella dell’isola d’Elba ha sempre dovuto conquistarsi a fatica i propri spazi di visibilità nell’ambiente granfondistico. Del resto, anche la più buona volontà organizzativa può solo cercare di smussare le difficoltà logistiche, non certo di eliminarle. Ciononostante, la “Gran Fondo dell’isola d’Elba” ha conosciuto annate di buona partecipazione, concentrata, ovviamente, sul bacino ciclistico toscano, ma non senza interessanti presenze da altre regioni del centro-nord. Tant’è che nell’ultima edizione, corsa il 2 aprile del 2006, erano ben tre i percorsi a disposizione degli iscritti. Il più impegnativo, di circa 145 chilometri e 1800 metri di dislivello, disegnava praticamente l’intero perimetro dell’isola, escludendone solo i due promontori più estremi. Una particolarità delle ultime edizioni della corsa fu quella di prevederne l’arrivo in salita, a qualche chilometro di distanza dalla partenza. Il via, infatti, veniva dato a Marina di Campo, sul livello del mare, mentre l’arrivo era posto ai 230 metri di altitudine di San Piero, dopo un percorso reso inevitabilmente nervoso dalla conformazione geografica dell’isola. Tra un rilievo e l’altro, infatti, chi si cimentava sul tracciato più impegnativo doveva lasciarsi alle spalle ben sette salite, di cui la più lunga, di circa 13 chilometri, arrivava ai 380 metri di altitudine di Marciana Alta. Della corsa se ne parlò fino in sede di definizione della stagione 2007. Poi, prevalse su tutto qualche irrisolto problema organizzativo e non se ne seppe più nulla.
Credito foto homepage: aeroporto.net
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