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GRAN FONDO TRENTIN COUNTRY
di Lorenza Santi
C’era una volta la “Gran Fondo Trentin Country”, altrimenti nota come la “Brocon-Rolle” dal nome delle due salite principali della corsa: quella, appunto, che conduce al passo del Brocon e la ben più famosa salita del passo Rolle. Organizzava la Gran Fondo il G.S. Novasalus di Trento, che nel 1995 curò l’allestimento anche del “Giro del Monte Bondone”, oggi in parte riproposta come Charly Gaul. La “Gran Fondo Trentin Country” esordì nel calendario nazionale nel 1993, ma una serie di circostanze impedì che la manifestazione venisse riproposta per tanti anni. Probabilmente, la causa principale a cui ricondurre la rapida sparizione della corsa va ricercata nel fatto che, nel 1995, la Gran Fondo “Campagnolo” si propose per la prima volta agli appassionati di ciclismo prevedendo come percorso medio un tracciato piuttosto simile a quello della “Trentin Country”. Tant’è vero che, l’anno successivo, una nevicata in pieno giugno precluse il passaggio sul Manghen e costrinse gli organizzatori della “Campagnolo” a dirottare tutti i partecipanti sulla Medio Fondo, che transitò proprio dal passo del Brocon. Dopo lo scollinamento del Brocon, la “Trentin Country” prevedeva la modesta salita al passo della Gobbera e, quindi, il passaggio da Fiera di Primiero e l’ascesa al passo Rolle dal versante opposto a quello tradizionalmente inserito nella “Campagnolo”, l’odierna “Sportful Dolomiti Race”. Pertanto, la discesa dal Rolle conduceva i granfondisti, prima, a Predazzo, poi a Molina di Fiemme e, da lì, attraverso la val di Cembra, fino all’arrivo di Trento. Come detto, la “Trentin Country” non riuscì a collezionare tante edizioni e bisogna dire che fu un vero peccato. La passione e la buona volontà degli organizzatori, infatti, riuscivano a garantire un allestimento sempre decoroso a costi assolutamente contenuti. Basti pensare che nel 1994, quando altre Gran Fondo arrivavano già a chiedere circa 30.000 lire di iscrizione, per partecipare alla seconda edizione della “Trentin Country” ne bastavano solo 10.000.
Credito foto homepage: magicoveneto.it
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