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UN'AGENDA CICLO DA RIFARE
di Paolo Dossena
Niente corse, niente sport agonistico all’aria aperta. L’epidemia di Covid-19, che sta rivoluzionando le nostre vite, ha spazzato via (per chissà quanto tempo) ogni briciola di aggregazione sociale e il mondo dello sport italiano ne ha pagato un pesante dazio. L’attività ciclistica è stata azzerata, tolte dal calendario le prime grandi classiche della stagione a cominciare dalla Strade Bianche che doveva caratterizzare proprio l’ultimo fine settimana. Nel mondo PRO, la quarantena forzata che ha coinvolto pressoché tutta l’Italia, ha già costretto la RCS a togliere anche la Tirreno-Adriatico e soprattutto la Classicissima, la Milano-Sanremo del prossimo 21 marzo.
 
Si tratta di un evento clamoroso: l’ultima sospensione risale alla Seconda Guerra Mondiale, quando la Milano-Sanremo saltò il suo appuntamento nel 1944 e 1945, in un’Europa ormai in fiamme, ma negli anni immediatamente precedenti, quando il conflitto era già ampiamente esploso, la gara si era disputata lo stesso. La sua storia riprese nel 1946, sempre nella data fatidica del 19 marzo che poi l’Uci mutò solo in epoca recente nel sabato immediatamente successivo e il successo di Fausto Coppi suonò come la rinascita non solo dell’Airone, ma di tutto il ciclismo e a conti fatti di tutta l’Italia.

La Milano-Sanremo, ma non solo, capitola di fronte a un altro tipo di guerra, molto più sottile e difficile da combattere, che coinvolge tutti, infettati e non. La RCS che l’organizza ha già fatto richiesta all’Uci di spostare la gara e la propedeutica Tirreno-Adriatico a settembre, subito dopo la Vuelta, inserendole in un calendario che comunque andrà completamente riscritto appena si avranno notizie più certe sull’evoluzione planetaria del coronavirus, che d’altronde sta mettendo in serio dubbio l’effettuazione di qualsiasi competizione, di qualsiasi disciplina sia e ovunque si trovi. Staremo a vedere, ritrovarla in calendario sarà un nuovo sintomo di rinascita, proprio come nel 1946.

Il mondo delle gran fondo, siano esse road o ruote grasse non sta certo meglio, anzi! Marzo è bloccato, aprile fino a Pasqua in pratica pure, e poi? L’incertezza è tanta ed è difficile anche commentarla. Molti eventi hanno già spostato la propria data in autunno, altri probabilmente si sposteranno direttamente al 2021, insomma un casino. L’unica cosa che posso consigliare è quella di accettare la situazione di "causa per forza maggiore”. A quel punto occorre capire se le nuove date interessano, dopo di che decidere di spostare tutti gli impegni già presi al prossimo anno o più semplicemente spostare la propria stagione a sei mesi più avanti. Non ho consiglio in merito ma i CO italiani nella maggioranza sono seri e accetteranno quasi tutti entrambi le opzioni, e se così non facessero (in quanto garantiti da un regolamento che li salvaguardano in caso di eventi straordinari), vi avranno fregato ma il prossimo anno se vi re iscriverete a quelle stesse gare fatevelo dire: siete degli “sfigati!".
 
Copertina dedicata doverosamente alla “festa delle donne” ieri 8 marzo.

Credito foto homepage: archivio_fci

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