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PRONOSTICI DEL TOUR DE FRANCE
di CicloZeman
E SE ARRIVASSE LA SORPRESA?
Team Ineos contro Jumbo Visma? Forse, ma non è detto: il Tour de France 2020, stravolto come ogni altra competizione sportiva dalla pandemia, potrebbe anche cambiare completamente la propria sceneggiatura, perché la preparazione così diversa dal solito e la collocazione temporale della corsa potrebbero influire sulle strategie di gara.
 
Team Ineos doveva schierare insieme i tre ultimi vincitori della Grande Boucle, Chris Froome, Geraint Thomas ed Egan Bernal, ma un po’ l’andamento delle prime gare della stagione, molto le voci di mercato con Froome già vicinissimo all’Israel Start Up Nation, hanno portato a un profondo cambiamento delle strategie con la squadra affidata in toto al campione uscente Bernal spalleggiato dall’ultima maglia rosa Richard Carapaz e dal russo rampante Pavel Sivakov, pronti a sostituirlo alla guida del team se le sue condizioni non saranno le migliori. A Thomas il “contentino” del Giro d’Italia, a Froome quello della Vuelta per dargli più tempo per migliorare.
 
In casa Jumbo Visma la situazione è ben diversa: Roglic sarebbe stata la carta più semplice da giocare al tavolo francese a dispetto della trazione olandese con Kruijswijk e il nuovo acquisto Dumoulin. Il condizionale è dettato dagli infortuni che hanno messo fuori gioco Kruijswijk (e la perdita strategicamente è pesante, ma il suo dirottamento verso il Giro d’Italia accresce ulteriormente la qualità della corsa rosa) e frenato un Roglic che appariva lanciatissimo. Un’altra incognita è che le caratteristiche dei tre sono molto simili, tutti grandi passisti, fortissimi a cronometro e difficili da staccare in salita, ma i km contro il tempo sono solo 36, forse un po’ pochi per fare davvero la differenza, quindi bisogna pensare a qualcosa anche per le tappe più dure. Ciò potrebbe costringere il team a strategie forzate e facilmente leggibili dagli avversari.
 
Poi ci sono gli altri, e che altri… Saranno infatti in tanti a provare a cambiare le carte in tavola. Chi dà molta fiducia è Tadej Pogacar, sloveno come Roglic e dalle caratteristiche molto simili. I due se le sono già “date” quest’anno al Campionati Sloveni, disputati a giugno quando altrove l’attività era ancora ferma, con un bilancio di un titolo per parte. Pogacar avrà dalla sua una squadra alle sue dipendenze, compreso quel Fabio Aru che proprio aiutando il più giovane capitano potrebbe ritrovare l’antico ardore agonistico. Incuriosisce il “nuovo” Quintana, che prima della pandemia sembrava voler vincere tutto dopo il passaggio all’Arkea Samsic, ma le ultime stagioni dicono che il colombiano non sembra avere più nelle gambe le tre settimane di gara ad alti livelli, inoltre le sue ultime uscite hanno denotato una condizione fisica non al meglio. Da non sottovalutare la batteria di francesi, con Pinot, Bardet, lo stesso Alaphilippe, tutti sognanti di riportare in Francia quel titolo assente dai tempi di Laurent Fignon. Noi però preferiamo puntare su due nomi per ora non tanto accreditati, come lo spagnolo Enric Mas, per il quale finalmente la Movistar sembra concentrare tutti gli sforzi non puntando più ai pluricapitani e il basco Mikel Landa approdato alla Bahrain McLaren per avere finalmente una squadra che lavora per lui e non il contrario. Chissà che i due iberici non facciano saltare il banco… Ne sapremo di più dal 29 agosto.

Credito foto: cyclingnews.com

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