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GIOCHI NEL 2021, UNA DECISIONE TARDIVA
di Gabriele Gentili
Da settimane, praticamente sin da quando si è capito che l’emergenza coronavirus avrebbe fortemente influito sulle vite di ognuno degli oltre 7 miliardi di persone che vivono su questo pianeta, gli appassionati sportivi si chiedevano che fine avrebbero fatto le Olimpiadi di Tokyo. Il Cio ha cercato sino all’ultimo di difendere le date previste per quest’anno, con l’inizio ufficiale programmato per il 24 luglio, incurante di quanto avveniva intorno, a cominciare dal fatto che proprio dall’Asia, dalla provincia cinese dell’Hubei, la pandemia ha iniziato molto rapidamente a diffondersi, il virus a viaggiare fino a raggiungere ogni angolo del globo.
 
Il Comitato Olimpico si faceva anzi forte proprio di questo fattore, valutando con una positività sconcertante e inappropriata il lento calo dei contagi in Estremo Oriente e l’ancor più lenta ripresa delle attività di tutti i giorni. Nel resto del mondo però (e noi in Italia lo sappiamo bene…) il contagio portava a un totale blocco di ogni attività, compresa quella degli sportivi, costretti a rimanere fermi. Non tutti a dir la verità, con alcune Nazioni come l’Italia che avevano scelto la via più dura per frenare l’epidemia e altre che invece erano molto più elastiche. Sportivamente parlando, questo si sarebbe tradotto in una disuguaglianza di condizioni nell’approccio al grande evento, quello atteso da tutti per quattro anni.
 
A far smuovere il Cio verso l’inevitabile rinvio è stata la dura presa di posizione di alcuni comitati olimpici di peso, come Australia, Canada, Germania che avevano già annunciato la propria rinuncia che le Olimpiadi fossero state confermate per quest’anno, rifiutando anche l’ipotesi di uno slittamento a ottobre. Gli Usa erano ancora divisi (ma la locale federazione nuoto aveva già annunciato il suo no), il Coni non aveva preso posizione e questo francamente non fa onore al massimo ente sportivo italiano, dal quale ci saremmo attesi una scelta uguale rispetto a quella degli altri Paesi occidentali.
 
Alla fine comunque il Cio, direttamente collegato con il governo giapponese, ha scelto di rinviare i Giochi al 2021, sperando che l’emergenza finisca ma dandole comunque il tempo perché ciò avvenga, è ormai chiaro che la ripresa sarà molto lenta e difficile, non solo dal punto di vista sanitario. Posizionare i Giochi nel prossimo anno non sarà facile, visto che tradizionalmente l’anno postolimpico è intriso di eventi, a cominciare da quasi tutti i Campionati Mondiali, vere rivincite dell’evento a cinque cerchi. Ora la palla passa alle varie federazioni internazionali, Uci per quel che concerne il ciclismo, per costruire un 2021 con la rassegna di Tokyo come colonna portante. Trovare le date giuste per i Giochi non sarà semplice, non è detto che ricalchino quelle fissate per quest’anno, ma sinceramente c’è tempo per decidere, ora che è chiaro il loro destino. Prima c’è ancora una grande battaglia da combattere e vincere.

Credito foto homepage: credito foto archivio Cio

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