C’è grande attesa nel mondo delle ruote grasse per l’arrivo di agosto, che stando ai calendari significherà anche la ripresa dell’attività. A differenza di quanto avviene per il ciclismo su strada, il programma di Granfondo è ancora abbastanza ricco, con molti organizzatori di prove primaverili che si sono ricollocati e che continuano a credere di poter andare in scena anche quest’anno. Il programma prevede 36 gare, un numero certamente ridotto rispetto al solito, ma vederne realizzate anche una parte sarebbe un ottimo viatico verso il 2021, l’anno che tutti speriamo sarà quello della ripresa al 100%.
Certamente i ritardi con cui il ciclismo si è uniformato alla situazione non hanno fatto bene al movimento: la Federciclismo è stata fra le ultime a consegnare al Governo un protocollo sanitario per la ripresa dell’attività amatoriale, dopo molte altre federazioni anche di sport all’aperto e soprattutto molto dopo l’annuncio della ripresa dell’attività professionistica. E’ chiaro, rispetto a quest’ultima cambiano i numeri e cambiano le modalità, ma nella redazione del protocollo la Federazione ha “dimenticato” anche della fondamentale differenza tra attività su strada e offroad, ben più profonda ad esempio di quanto sia quella esistente nella corsa a piedi. La mountain bike è stata lasciata ai margini con le sue esigenze specifiche e a poco sono valsi gli appelli di molti organizzatori, che chiedevano di essere consultati nella redazione del protocollo per giungere a una stesura condivisa.
Alla fine comunque si riparte, tenendo conto delle esigenze del momento. In tal senso è esemplare la scelta dell’Atestina Superbike, che cambia scenario proponendo un evento chiaramente diverso dal solito e che, come sperano gli organizzatori, sia tanto bello quanto unico, nel senso che dal prossimo anno si possa tornare alla forma classica. Si gareggerà quindi a tempo, ossia ogni biker partirà da una pedana e affronterà la gara, su 30 km per 700 metri di dislivello, in assoluta solitudine, come una vera e propria cronometro. Ci saranno classifiche assolute e di categoria, ma si dovrà gareggiare in una maniera nuova. Molti biker hanno storto la bocca alla notizia, ma la risposta è stata per tutti la stessa: bisogna pur ricominciare, facendo proprie le raccomandazioni sanitarie e anzi la speranza è che tutti coloro che accetteranno la sfida saranno ligi nell’esecuzione delle disposizioni, con qualche selfie in meno ma con tanto rispetto in più per la difficile situazione che stiamo vivendo.
Non mancheranno gli appuntamenti di spicco, come i Campionati Italiani che Rocca di Papa (RM) tornerà ad ospitare il 13 settembre e come quello del 10 ottobre a Capoliveri, una vera prova generale dei Mondiali del prossimo anno. Esserci sarà fondamentale.
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