Lo stesso si potrebbe dire fra le donne e qui dispiace molto, considerando soprattutto l’inizio di stagione fulminante di Alice Maria Arzuffi, che non pare avere più lo stesso colpo di pedale di ottobre-novembre. In Olanda ha chiuso 14esima a 1’35” dalla vincitrice, l’olandese Lucinda Brand (nella foto della homepage) che ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per liberarsi della scomoda concorrenza dell’americana Katie Compton. 16esima Eva Lechner, a 1’57”. Coppa all’olandese Marianne Vos, terza nella tappa conclusiva e la stessa pluricampionessa iridata partirà col ruolo di favorita in una gara dove però le pretendenti al titolo sono tante, dalle connazionali Brand, Betsema e Kaptheijns alla belga campionessa uscente Sanne Cant, fino alla stessa Compton. Molto starà alla condotta delle olandesi, solitamente allergiche al gioco di squadra...
Le principali aspettative in chiave italiana sono sicuramente riposte sulle prove giovanili e in particolare su Jakob Dorigoni che anche a Hoogerheide è rimasto nel vivo della corsa, chiudendo la prova Under 23 al quarto posto a 52” dal vincitore, l’iridato belga Eli Iserbyt. Dorigoni ha seguito il belga nei primi giri, spendendo forse troppo e venendo superato dal francese Antoine Benoist e dal britannico Ben Turner. Coppa all’altro britannico Thomas Pidcock, assente a Hoogerheide e questi sono i candidati al podio iridato, per raggiungere il quale è chiaro che Dorigoni dovrà non solo superarsi, ma anche trovare la giusta tattica di corsa per mantenere energie sufficienti nella fase finale. Fra gli junior c’è un netto favorito nel belga Witse Meeussen, vincitore anche in Olanda e dominatore della classifica finale, ma per le altre piazze l’incertezza regna sovrana anche perché non c’è quella schiacciante superiorità belga alla quale eravamo abituati e gli italiani Samuele Leone, Davide De Pretto e soprattutto Davide Toneatti possono recitare una parte importante.
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