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BORA HANSGROHE, NON SOLO PER SAGAN
di CicloZeman
Peter Sagan ma non solo. Il 2019 della Bora Hansgrohe è chiamato innanzitutto a dimostrare che il team tedesco non gira intorno solamente al campione slovacco, che punta a elevare il suo livello rispetto al pur rispettabilissimo 2018 nel quale è stato protagonista soprattutto nelle Classiche del Nord, con i successi nella Gand-Wevelgem e soprattutto alla Parigi-Roubaix, per poi finire un po’ nell’anonimato soprattutto al Tour. Sagan punta tutto sulle prove d’un giorno e ha un sogno legato alla Milano-Sanremo, corsa che l’ha sempre respinto pur apparendo la più adatta per le sue caratteristiche di passista veloce. C’è poi un altro sogno nel cassetto, quello del poker iridato in terra britannica, su un percorso che è sì su misura per lui, ma dove altresì la mancanza di una squadra al suo servizio potrebbe penalizzarlo.
 
Come detto però la Bora Hansgrohe non vuole legare i suoi destini solamente a Sagan e spera di trovare qualche acuto anche da altri corridori, soprattutto nelle prove medio-brevi. Maximilian Schachmann (nella foto della homepage) è il principale acquisto dell’anno: il tedesco, bronzo europeo a cronometro lo scorso anno, può far valere le sue qualità anche su salite molto pedalabili e potrebbe essere un valido supporto all’austriaco Patrick Konrad, che lo scorso anno è molto piaciuto al Giro d’Italia finendo settimo. La Top 10 può essere ripetuta e magari migliorata, soprattutto se la squadra saprà supportarlo e in questo senso Rafal Majka, che ormai sente su di sé il peso delle tante stagioni in prima linea, può ancora essere un aiuto egregio nelle tappe più dure, dall’alto della sua esperienza.
La Bora Hansgrohe ha anche una buona componente italiana, accresciuta dall’arrivo dall’Astana di Oscar Gatto, che si sta sempre più affermando come gregario di qualità. Se da Daniel Oss ci si attende sempre un rendimento di qualità nelle Classiche del Nord, dove è il principale sostegno per Sagan, Davide Formolo è chiamato a quel salto di qualità da tempo atteso. Il corridore veneto ha tutte le possibilità per emergere grazie alle sue doti di passista-scalatore, ma deve credere di più nelle sue possibilità, puntando magari, più che ai grandi Giri, a correre per vincere nelle corse a tappe di livello immediatamente inferiore: Tirreno-Adriatico e Giro di Polonia, ad esempio, potrebbero essere corse adattissime per vederlo protagonista fino all’ultimo metro.
Credito foto: www.bora-hansgrohe.com
Credito foto homepage: www.facebook.com/MaximilianSchachmann/
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