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UAE TEAM EMIRATES: TUTTO INTORNO A FABIO ARU
di CicloZeman
Molta della stagione dell’Uae Team Emirates gira intorno a Fabio Aru (al centro sotto nella foto). Inutile girarci intorno: questo deve essere l’anno della svolta per lo scalatore sardo, reduce da due annate da dimenticare fra infortuni fisici e una ripresa che non è mai arrivata, soprattutto mentalmente. Che sia un anno fondamentale lo si capisce anche dall’atteggiamento dei dirigenti della società, che anche senza dirlo apertamente hanno messo Aru di fronte alle sue responsabilità, dopo aver molto investito sul suo acquisto e aver atteso risposte che non sono mai arrivate. Aru sfoglia la margherita: il Tour per sua stessa ammissione è più nelle sue corde, ma la voglia di emergere al Giro, soprattutto a “questo” Giro con tanti pretendenti alla maglia gialla, lo solletica fortemente.
Certamente i dirigenti del team arabo hanno pensato a lui in campagna acquisti, cercando di mettergli intorno un team in grado di supportarlo, portando alla sua corte lo spagnolo Sergio Henao che nei propositi deve essere il suo scudiero, pronto a sorreggerlo anche nelle salite più dure. Il ragionamento che i responsabili prevede però anche vie alternative al rendimento del corridore sardo: la Uae Team Emirates deve essere una squadra capace di reggere il confronto in ogni occasione e soprattutto di portare a casa vittorie, come richiesto da chi ci mette i soldi...

Ecco quindi che approda all’Uae Team Emirates uno dei velocisti più vincenti del panorama contemporaneo, quel Fernando Gaviria che, liberatosi dalla concorrenza interna alla Quick Step, vuole collezionare successi, non solo nelle volate dei grandi Giri. L’ex campione europeo Alexander Kristoff sarà la sua alternativa al Giro o al Tour, ma nei suoi propositi (anche il norvegese viene da una stagione sottotono) c’è anche la voglia di centrare qualche classica confacente alle sue caratteristiche. Poi c’è Diego Ulissi, corridore con eccezionali potenzialità che finora non è mai riuscito a esprimere appieno: sarà l’anno buono? Ulissi ha le caratteristiche per eccellere pressoché dappertutto, potrebbe essere un sopraffino cacciatore di classiche, ma deve trovare quel killer instinct che finora gli è sempre mancato. Anche dalle sue pedalate dipenderà l’esito del 2019 per il team arabo.
Credito foto: facebook.com/UAETEAMEMIRATES/?tn-str=k*F
Credito foto homepage: facebook.com/UAETEAMEMIRATES/?tn-str=k*F
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