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TRE GRANDI GIRI E TANTO SPETTACOLO
di CicloZeman
L’annuncio dei percorsi dei tre grandi Giri è stato lo snodo centrale per la costruzione della nuova stagione. I big hanno potuto chiarirsi le idee e mettere nero su bianco il proprio calendario, permettendo anche agli appassionati di farsi un’idea di come sarà il 2019. Da quel che si è visto, siamo alle porte di un Giro d’Italia eccezionale, il più incerto da molti anni a questa parte e soprattutto con la più alta qualità disponibile, quasi a raggiungere il Tour de France (che poi, alla resa dei conti dal punto di vista tecnico, è stato anche superato in svariate occasioni…). Ci sarà Vincenzo Nibali che tenterà l’accoppiata Giro-Tour con il proposito di essere al massimo della forma già per la corsa rosa, di fronte avrà Tom Dumoulin pronto a bissare il successo del 2017 e a cancellare la delusione per la seconda piazza dello scorso anno causata solo dai sensazionali colpi di Chris Froome. A proposito del Team Sky, abbandonata l’idea di portare in Italia l’ultimo vincitore del Tour Geraint Thomas, si punterà tutto sul talentuosissimo colombiano Egan Bernal, per la prima volta capitano in una grande corsa a tappe. Tornerà Simon Yates, ringalluzzito dal successo alla Vuelta di Spagna e pronto a completare l’opera dopo aver dominato due settimane dello scorso Giro ma essere crollato nella terza. Attenzione infine a Primoz Roglic, che nel 2018 ha sfiorato il podio al Tour e che sembra avere tutte le carte in regola per giocarsi chance importanti anche in Italia.

Molto come detto dipende dalla struttura della corsa italiana, articolata su 21 tappe con partenza da Bologna sabato 11 maggio e arrivo all’Arena di Verona domenica 2 giugno. Ben tre le tappe a cronometro per un totale di 58,5 km, il che dà un bel vantaggio ai passisti come Dumoulin, ma non mancheranno le salite anche se quelle “serie” arriveranno solo dalla 13esima tappa in poi. La 15esima sarà la riproposizione del Giro di Lombardia, la successiva sarò la più dura con i suoi 226 km e le scalate di Presolana, Gavia e Mortirolo, mentre la penultima con Manghen e Rolle darà l’ultima chance agli scalatori prima della cronometro finale di Verona. La distanza complessiva è di 3.518,5 km.
Dopo un mese toccherà al Tour, dove il Team Sky punta all’ultimo successo prima dello “sciogliete le righe”. La coppia Froome-Thomas partirà naturalmente con tutti i favori del pronostico e gli avversari sperano soprattutto in dissidi fra i due britannici per potersi inserire e scombinare i pronostici. Al via saranno naturalmente tutti i migliori francesi e la pattuglia transalpina guidata da Romain Bardet e Thibaut Pinot sembra la più attrezzata da molti anni a questa parte per riportare il vessillo francese sul gradino più alto del podio. Poi ci saranno molti reduci dal Giro, da Nibali a Dumoulin, da Roglic a Landa, Da Aru a (forse) Yates a rendere il Tour una prova ricca di aspettative.

Anche per il Tour si parla di 21 tappe, con il via a Bruxelles il 6 luglio e la conclusione classica agli Champs Elisée parigini il 28 dello stesso mese per un totale di 3.360 km. Importante sarà la cronosquadre di Bruxelles del 7 luglio, poi solo un’altra cronometro di 27 km, spazio agli scalatori con l’interessantissimo arrivo in salita a La Planche des Belles Filles alla settima tappa (pendenze medie dell’8,7% lungo 7 km durissimi), nella seconda settimana i Pirenei con il Peyresourde nella 12esima tappa e l’arrivo alla cima del Tourmalet alla 14esima. Nella settimana conclusiva le Alpi con il tappone del 25 luglio che prevede Vars, Izoard e Galibier in sequenza.

Infine toccherà alla Vuelta di Spagna, dal 24 agosto al 15 settembre con partenza da Salisas de Torrevieja e approdo a Madrid. Qui il parco partecipanti è tutto da costruire, considerando che, spagnoli a parte, molto dipenderà dall’esito delle altre due corse a tappe. Non è improbabile che, se a qualcuno riuscirà la doppietta, potrebbe pensare anche all’inedito tentativo di tris che Froome aveva sognato lo scorso anno, prima di imbattersi nella dura realtà al Tour. Bisogna poi considerare che la Vuelta sarà per molti velocisti il lungo banco di prova in vista dei Mondiali gallesi, che tecnicamente sembrano destinati a una conclusione allo sprint, quindi è facile pensare che fra i protagonisti ci sarà gente come Sagan, in preparazione dell’attacco al poker iridato, ma anche Viviani, Gaviria, Greipel e compagnia. Il programma prevede inizialmente una cronosquadre di 18 km, poi nel corso delle tre settimane una sola altra cronometro di 36 km a Pau (curiosamente teatro della crono anche al Tour) e tantissime salite che nei pronostici rendono la Vuelta la corsa più dura come percorso, fra le tre in programma, un fattore da non sottovalutare nelle scelte di squadra. 3.272,2 il totale dei km da percorrere.
Credito foto: RCS
Credito foto homepage: giroditalia.it - www.letour.fr - lavuelta.es/en
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