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A MONZA L'UNICA MEZZA DELL'ESTATE
di Gabriele Gentili
Una cancellazione dietro l’altra. Il podismo su strada è, al pari del ciclismo e forse inferiore solo agli sport di combattimento, la disciplina sportiva che più ha sofferto per la pandemia, anche dopo la chiusura del lockdown e la diffusione dei protocolli sportivo-sanitari che di fatto hanno riaperto alla pratica sportiva agonistica. E’ vero che da fine luglio qualche gara si è disputata, anche a livello nazionale, ma si tratta solo di una piccola parte del programma originario e soprattutto sono sparite completamente dai monitor le maratone, mentre le mezze (che ricordiamo lo scorso anno sono state oltre 300) sono rarissime, si contano sulle dita di una mano.

La ragione è da inquadrare nelle grandi difficoltà organizzative che comporta osservare alla lettera i protocolli, ma anche nell’annoso problema della responsabilità civile in caso di una positività. La maggior parte degli organizzatori preferisce rinunciare piuttosto che allestire edizioni “in piccolo” del proprio evento, con la quasi sicurezza di andare economicamente in rosso potendo accettare un limitato numero di iscritti, di non poter bloccare una città oltre un certo lasso di tempo dovendo prevedere partenze a cronometro e di non poter neanche mettersi a fare i gendarmi per controllare che i runner evitino gli assembramenti, magari per il classico selfie di gruppo. Meglio rinviare al prossimo anno, sperando che la situazione migliori.

Ecco quindi che le gare che nonostante tutto vanno in scena assumono un significato particolare, come la due giorni di Monza, iniziata con la splendida cavalcata di Eyob Faniel sui 10 km chiusa in 28’08”, a 2” dal record nazionale di Daniele Meucci e dopo il 28’12” che il primatista italiano di maratona aveva siglato solo una settimana prima a Lens (FRA) aggiudicandosi la gara. Faniel, “pilotato dal burundiano Olivier Irabaruta per 6 km, ha poi corso unicamente contro il cronometro, compiendo un ulteriore passo verso il suo obiettivo stagionale, i Mondiali di mezza maratona del 18 ottobre a Gdynia (POL), unico evento internazionale della stagione. Staccatissimi tutti gli altri, con il maghrebino Badr Jaafari (Varese Atl.) a 2’31” e Salvatore Gambino (DK Runners Milano) a 2’44”. Al femminile Raimonda Nieddu (Cagliari Atl.) in 36’06” ha preceduto la junior Sara Nestola (Self Atl. Montanari & Gruzza Reggio Emilia, 37’27”) e Sara Bazzoli (Atl. Gavardo ’90 Libertas, 37’42”).

Il giorno dopo è toccato alla Ganten Monza21 H.M., prima mezza maratona dopo l’inizio della pandemia e qui i fari dell’attenzione erano tutti per la prova femminile, con il ritorno in gara di due pezzi da novanta della maratona come Valeria Straneo (nella foto della homepage) e Giovanna Epis. La vittoria è andata all’ex vicecampionessa mondiale del Runner Team 99, che in 1h13’32” ha mostrato di avere raggiunto già una buona condizione, utile per cercare, appena sarà possibile, il minimo per i Giochi Olimpici in maratona. Buona prova anche per la Epis (Carabinieri), seconda in 1h14’18”, terza l’ex azzurra Ivana Iozzia (Corradini Excelsior, 1h20’24”). Al maschile il comasco Michele Belluschi (Grottini Team Recanati) ha prevalso in 1h09’52”, tagliando il traguardo mimando una suonata di violino, davanti a Gianfilippo Grillo (#iloverun Athletic Terni, 1h10’44”) e Loris Mandelli (Pol. Carugate, 1h11’54”).

Certamente più facile allestire prove su distanze minori, come a Pordenone dove è andato in scena il 39° Giro Podistico Internazionale, una kermesse cittadina di 5,4 km articolata su tre giri del centro storico che ha sempre coinvolto l’intera cittadinanza. Se il distanziamento ha tolto un po’ di quel calore al quale si era abituati, lo spettacolo non è mancato. La sfida è stata appassionante e incerta per la sua gran parte, finché il burundiano Jean Marie Vianney Niyomukiza, terzo lo scorso anno, ha accelerato ulteriormente nell’ultimo giro per andare a vincere in 15’50” e un vantaggio di 15” su Ahmed Ouhda (Atl.Casone Noceto) che a lungo ha sperato di riportare un italiano sul gradino più alto del podio come fece Yassine Rachik nel 2017. Terza posizione per il campione di casa, Abdoullah Bamoussa (Atl.Brugnera Friulintagli) a 28” davanti al kenyano Joash Kipruto Koech (GP Parco Alpi Apuane) a 31”. Vittoria per il Burundi anche fra le donne per merito di Francine Niyomukunzi (Atl.Castello) che in 17’51” ha prevalso per 17” nei confronti della ruandese Clementine Mukandanga (Virtus Lucca), terza la prima italiana, Rebecca Lonedo (Atl.Vicentina) a 1’03”. Fra i master bis a distanza di un anno per Giovanni Iommi (GP Livenza Sacile) primo in 18’32”.
Credito foto: organizzatori_ganten_monza
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7