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UNA STAGIONE DI NUOVO BLOCCATA
di Gabriele Gentili
La crescita esponenziale dei contagi e le conseguenti restrizioni, nazionali o locali, hanno dato un altro ferale colpo all’attività podistica: se saremo fortunati andrà in scena qualche evento sporadico da qui alla fine dell’anno, ma nella realtà si è tornati alla situazione di marzo, con una pioggia di annullamenti giorno per giorno, dalle maratone del Lago Maggiore e Ravenna a tutte le attività palermitane e così via.

Peccato, perché il movimento aveva dimostrato di aver ben assimilato le direttive imposte dal Governo e dalla Federazione, con eventi anche di spessore che hanno riscosso successo seppur nelle difficili condizioni organizzative che il tempo impone. Un esempio è stata sicuramente la Pisa Half Marathon, la foto della partenza con tutti disciplinatamente in fila e separati dal classico metro ha già fatto storia. Dal punto di vista tecnico, la gara non è sfuggita ai corridori africani, ma è stata soprattutto la prova femminile ad assumere contorni di grande rilevanza. Pur in condizioni non ideali la burundiana Francine Niyomukunzi ha fatto fermare i cronometri su un notevole 1h13’00”, finendo a meno di un minuto dal record della corsa della marocchina Janat del 2013. Netta la sua vittoria nei confronti della connazionale Cavaline Nahimana (#iloverun Athl.Terni), staccata di 1’08”, terza la campionessa italiana di maratona Sarah Giomi (Cus Pro Patria Milano) in 1h18’09”. Successo burundiano anche fra gli uomini grazie a Jean Marie Vianney Niyomukiza (Atl.Calvesi), uno dei corridori più vittoriosi dalla ripresa dopo il lockdown: 1h’05’58” il suo tempo finale, con 21” su Salvatore Gambino (DK Runners Milano) e 50” su Antonino Lollo (Atl.Bergamo 1959), vincitore della maratona pisana nel 2017. Quel che colpisce è però il numero degli arrivati, 1.046 a dimostrazione che anche così si possono raggiungere numeri di partecipazione importanti, fondamentali per la sussistenza degli stessi eventi.

Al di là di qualche esperimento legato alle piccole maratone amatoriali locali, assume risalto la riuscita della Maratona Dannunziana a Pescara, appena prima della nuova serrata. Aver raggiunto 238 arrivati è un fattore che ha un valore molto maggiore di quello che avrebbe in qualsiasi altro anno, un titolo di vanto per gli organizzatori. Vittoria per il locale Nino Di Francesco (Runners Pescara) in 2h39’52” con 10’10” su Antonino Taramello (Sorrento Runners) e 13’56” sull’ex azzurro Antonello Petrei (Daunia Running), mentre la gara femminile è andata a Federica Moroni (Atl.Avis Castel S.Pietro), addirittura sesta assoluta in 2h55’21” davanti a Denise Tappatà (Civitanova Triathlon) a 3’53” e ad Antonella Ciaramella (Atl.Venafro) a 29’29”. Nella mezza primo posto per l’ex campione italiano Domenico Ricatti (Terra dello Sport) in 1h08’07” con 32” sul polacco dell’LBM Sport Team Rafal Nordwing, terzo a 3’41” Joseph Schiro (Atl.Val Tavo). A Iolanda Ferritti (Caivano Runners) la gara femminile in 1h23’37”, staccata di 8’16” Mara De Julis (Asd Filippide) e terza a 10’12” Michela Boniello (Pol.Servigliano). In 480 al traguardo.

Positivo esordio dopo molti rinvii per la Mezza del Mugello a San Piero a Sieve (FI), gara iscritta nel calendario Aics. Appassionante la sfida maschile, nella quale Matteo Lucchese (Atl.Avis Castel S.Pietro) ha a lungo battagliato con il marocchino da anni di stanza nel Fiorentino, Abdelilah Dachkhoune (Gs Maiano). Alla fine l’ha spuntata il corridore romagnolo, facendo fermare i cronometri sul tempo di 1h09’26” con 34” di margine sul maghrebino, terza posizione per Samuele Oskar Cassi (Toscana Atl.Futura) a 1’33”. Non c’è stata storia invece fra le donne, troppa la superiorità di Eliana Patelli (Gs Gabbi) prima in 1h16’28”, tempo di tutto rispetto, con un margine di ben 3’19” su Ambra Pucci (N.Atl.Lastra), terza Costanza Del Bravo (Atl.Castello/1h26’05”). In 206 al traguardo.
Credito foto homepage: organizzatori_pisa_half_marathon
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7