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ECCO COME SI E' RICOMINCIATO
di Gabriele Gentili
La pandemia, tra i suoi vari effetti, ha avuto quello di diffondere in maniera planetaria la “virtualità” dello sport. Un messaggio per alcuni pericoloso, in fin dei conti che cosa importa se bisogna stare distanti e non si possono allestire eventi? Le manifestazioni si possono disputare a casa propria, attraverso tapis roulant o rulli per i ciclisti, oppure affrontando la stessa distanza a Roma come a Buenos Aires, a New York come a Tokyo, sempre tot km sono… La realtà, come sempre succede, non è univoca, dipende sempre dalla prospettiva con la quale si affrontano le tematiche. Lo sport virtuale può essere una risorsa, soprattutto in un periodo “speciale” come quello che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, a patto che gli si dia la giusta valorizzazione: nulla può sostituire la sfida uomo contro uomo, ma in sua mancanza può essere utile per riprendere comunque confidenza con l’attività.
 
Un esempio probante è stato il “10000 d’Italia”, disputato in concomitanza con la festa del 2 giugno, un vero e proprio modo per tornare a competere, per girare pagina e ritrovare un pizzico di ottimismo. Ogni atleta poteva percorrere i propri 10 km su strada dove voleva, scaricando poi il proprio risultato sulla pagina FB dell’evento e per l’occasione molti degli atleti italiani di vertice hanno deciso di accettare la sfida e fare così il proprio esordio, in questa maniera inusuale. Ne sono scaturiti risultati di tutto rispetto e che dicono anche qualcosa d’importante, come la vittoria in campo maschile di Stefano La Rosa, che saluta così nella maniera migliore l’approdo alla corte di Ruggero Pertile, avversario di tante battaglie e ora suo nuovo allenatore. In 29’26” La Rosa ha preceduto il pupillo di Pertile, il neoprimatista italiano di maratona Eyob Faniel (29’33”) e Luca Parisi (29’55”). Nella classifica femminile primato per Francesca Tommasi in 33’04”, davanti alle due maratonete azzurre Giovanna Epis (33’35”) e Valeria Straneo (34’05”), un ottimo riscontro per quest’ultima in caccia della qualificazione olimpica in maratona.
 
Questo è solo un esempio: tante sono le prove in tutto il mondo, c’è chi addirittura ha previsto di allestire le grandi maratone internazionali a disposizione degli appassionati di tutto il mondo, basta iscriversi su vari siti internazionali (https://runnation.co.uk oppure https://worldsmarathons.com/, tanto per citarne due), versare la bassa quota d’iscrizione e correre nel periodo indicato, di solito una forbice di almeno 3 giorni). In Italia manifestazioni simili si assommano ormai ad ogni weekend, ma c’è anche chi vuole avvicinare questo tipo di eventi alla realtà: è il caso del Krash Warm Up, prova di trail in programma a Brisighella dal 19 al 29 giugno. Perché parliamo di Brisighella, piccolo centro ravennate? Perché gli organizzatori hanno previsto che in luogo del trail vero e proprio i concorrenti possano affrontare il percorso stabilito nell’arco dei 10 giorni, magari anche più volte, prendendo come riferimento il risultato migliore registrato sulla piattaforma Strava, alla fine del periodo verrà stilata la classifica e verranno consegnati diplomi personalizzati oltre a premi a sorteggio. Si tratta di un primo modo per riprendere le competizioni, sperando che presto tutto torni come prima.
Credito foto: Giovanna Epis durante la sua gara foto profilo Facebook
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7