In questo momento, a ben guardare i risultati azzurri nel loro complesso, Leonardo Fabbri non ha rivali. Nessuno, neanche Tortu e Tamberi, hanno una tale costanza di rendimento a così alto livello. Eppure del colosso toscano si parla poco e la causa è nella sua specialità, il getto del peso che ben poco attrae, purtroppo, anche le platee televisive. Se ne è avuta la riprova al meeting di Sollentuna, in Svezia: Fabbri scagliava il peso sempre lontano, fino alla misura di 21,57 nuovo primato personale all’aperto, ma di lui, nelle immagini televisive, nessuna traccia.
Fabbri sa bene che l’eccellenza è un metro più in là, ma la sua costanza di rendimento oltre i 21 metri è la base sulla quale costruire una carriera ricca di soddisfazioni, anche al cospetto dei campioni statunitensi o dell’Est europeo. Una costanza che “nasce dal lavoro con Paolo (Dal Soglio, grande specialista del passato, campione europeo indoor e 4° ai Giochi Olimpici nel 1996), dalla voglia di far bene e soprattutto affrontare ogni allenamento con il sorriso”.
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