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IL RECUPERO DI SAPORI ANTICHI A TAVOLA
di Lorenza Santi
Da millenni l’uomo ha imparato a utilizzare i prodotti che la natura gli mette a disposizione, lasciando ormai poco spazio a nuove scoperte alimentari. Ci rimane la possibilità di riutilizzare cibi che nel corso dei secoli hanno perso di attrattiva, fino ad essere del tutto abbandonati. È il caso del farro che, dopo secoli di oblio, è tornato da qualche tempo sugli scaffali dei panifici e nei supermercati.
 
Il farro è’ uno degli alimenti più antichi, utilizzato fin dal tempo dei Romani. Ne testimonia la longevità il termine “farina”, che deriva proprio dalla parola latina far utilizzata dagli antichi Romani per indicare il cereale che oggi chiamiamo, appunto, farro. Benché fosse largamente diffusa nell’antichità, la coltivazione del farro a partire dal medioevo ha conosciuto un declino progressivo, fino ad essere soppiantata del tutto da quella del grano, il cui raccolto risulta più agevole per il fatto che la spiga di farro tende a disperdere numerosi chicchi sul terreno. In aggiunta, i chicchi di farro sono rivestiti da una pellicola esterna, la glumetta, così aderente da renderne difficoltosa la rimozione anche con le moderne procedure di raffinazione. Per questo motivo la farina di farro è ben più ricca di fibra di quella ricavata dalla macinazione dei chicchi di grano. Il pane preparato con la farina di farro, quindi, ha caratteristiche simili al tradizionale pane integrale, ma può contare su un sapore decisamente più gradevole. Il farro, però, si differenzia dal frumento non solo in base al diverso contenuto di fibra. In particolare, ne va messo in risalto il maggior contenuto di proteine, che si attesta attorno al 15% contro l’11% del frumento. Si tratta di piccole quantità, è vero, ma che però confermano il buon valore nutrizionale del farro e il suo ricco patrimonio di aminoacidi. In virtù di queste qualità, combinando nello stesso pasto il farro con alimenti ricavati dalla farina di frumento, riusciamo a migliorare il valore biologico delle proteine di entrambi i cibi. Infine, altri pregi del farro vanno ricercati nel buon contenuto di minerali, quali il calcio, il fosforo, il sodio e il potassio.
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