Se per una persona normale l'influenza è un fastidio stagionale che interrompe la routine quotidiana, per il cicloamatore si tratta di una vera e propria punizione divina! L'appassionato delle due ruote leggere al primo starnuto corre ai ripari. Svaligia la farmacia sotto casa e si imbottisce di antipiretici, integratori e vitamine nel tentativo di stroncare la minaccia sul nascere. Purtroppo il più delle volte, le contromisure adottate non bastano, e il malessere generale avanza inesorabile. Ma il ciclista non si da per vinto, da fondo a tutte le sue energie ed utilizza "l'antico rimedio" per antonomasia: uscire in bici e fare una bella sudata. Espellere tossine fa bene, e in determinate circostanze aiuta, ma se il virus stagionale sta già bussando alla sua porta, allora sarà tutto inutile e lo sfortunato rientrerà dalla "sessione della speranza" più debole di prima e già febbricitante, e a quel punto sarà ufficiale: INFLUENZA! Riposo, letto e pigiama sono tutte parole che non fanno parte del vocabolario del cicloamatore. Eliminate da decenni e sostituite con moderata attività, divano e tuta da ginnastica, le quali sembrano voler ingannare il microrganismo che campeggia le mucose e rinnegare la triste verità. I compagni postano su FB le mitiche foto dell'eroica sgambata domenicale a cui lui non ha potuto prendere parte, e questo lo uccide e fa impennare la febbre!! La cefalea, i brividi e la tosse non son niente in confronto al dolore fisso al cuore per non aver potuto pedalare. La settimana scorre così, tra tisane e termometri, tra il plaid e il vetro gelato della finestra da cui fissa per ore la strada che chiama. Poi, finalmente, dopo tanto patire, una mattina comincia a sentirsi meglio, la temperatura scende, i dolori muscolari e il malessere diffuso quasi scomparsi. Cerca di uscire ma è ancora troppo debole. Vorrebbe inforcare la bicicletta ma capisce che è presto. Speranzoso si affida al sommo insegnamento: se non puoi pedalare, puoi sempre lavare la tua amata bicicletta. Finché commosso e ancora convalescente, si rimette in sella promettendo che sia un giretto di ricognizione intorno a casa, convertito immediatamente in un lungo di 120km a tutta. Per concludere i cicloamatori non si ammalano quasi mai, ma se succede stanno a casa 2 settimane, la prima per l'influenza e la seconda per la ricaduta;-) |