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UN EUROPEO OLTRE LE ATTESE
di Gabriele Gentili
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E’ un bilancio sontuoso, quello azzurro agli Europei di ciclocross disputato a Tabor (CZE), assolutamente inaspettato visto l’avvio sonnacchioso della stagione sui prati dalle nostre parti. Il merito è tutto delle ragazze, che portano a casa un oro e un bronzo e un comportamento a livello delle più grandi scuole del settore. La protagonista è sicuramente Chiara Teocchi (sotto nella foto), capace di bissare la vittoria dello scorso anno in condizioni molto più difficili rispetto al 2016, nella quale l’azzurra ha corso una prova tutta d’attacco, provando a risolvere la pratica senza dover attendere le ultime battute. Per questo un lungo brivido ha percorso la schiena di tutti gli appassionati e soprattutto della panchina azzurra quando a 300 metri dalla conclusione la Teocchi è stata ripresa dalla belga Laura Verdonschot, è stato proprio allora che la Teocchi ha mostrato tutto il suo carattere, andando ad aggiudicarsi l’oro con una volata senza storia. Bronzo alla padrona di casa Nikola Koskova, buona prova anche per Silvia Persico che ha chiuso sesta.
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Le buone novelle non sono finite qui, perché dalla gara femminile elite è arrivato un bronzo che per Alice Maria Arzuffi ha tanti significati, perché è il premio per la sua scelta di trasferirsi in Belgio, la patria del ciclocross, una scelta di vita resa anche più difficile da problemi con gli sponsor, ma che alla fine ha pagato. Al secondo giro, quando la Arzuffi ha agganciato la testa della corsa c’era anzi da sognare perché con l’iridata belga Cant c’era anche Eva Lechner, ma poi l’altoatesina è andata un po’ in calando chiudendo comunque ottima sesta. La Arzuffi invece è rimasta davanti insieme alla Cant e all’olandese Lucinda Brand e forse avrebbe potuto ottenere anche qualcosa in più senza un piccolo errore nel salto degli ostacoli a 600 metri dalla conclusione. Titolo alla Cant, che va così a completare la sua collezione di ori, argento alla Brand che non soddisfa la spedizione arancione partita per fare bottino pieno e bronzo all’azzurra.
Dagli uomini non sono arrivate medaglie ma non era neanche presumibile, ma va detto che nella gara Elite Gioele Bertolini ha giocato appieno le sue carte rimanendo per due terzi di gara nel gruppo di testa per poi chiudere 13° ma secondo fra i non olandesi e belgi, che come al solito hanno fatto il bello e il cattivo tempo. Il titolo va a Mathieu Van Der Poel che teneva particolarmente a questa vittoria proprio perché era l’unica che ancora mancava al suo palmarés. L’olandese ha disputato una gara come suo solito, stroncando via via le velleità degli avversari fino a giungere solitario al traguardo, con 22” sul connazionale Lars Van Der Haar, terzo posto per il campione uscente, il belga Toon Aerts che al fotofinish ha ragione del connazionale Michael Vanthourenhout. Nelle altre categorie titoli per il belga Eli Iserbyt fra gli Under 23 al termine di una bellissima battaglia con il britannico Thomas Pidcock iridato su strada e per lo svizzero Loris Rouiller fra gli Junior dove sul podio sono anche il ceko Tomas Kopecky e il britannico Ben Tullet, quindi nessun belga e olandese: che qualcosa cominci a cambiare?
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Credito foto: vitesseonline.it
Credito foto homepage: http://www.federciclismo.it
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