Passa in archivio nel segno della Bianchi Countervail il ventennale del Gaerne Mtb Trophy, una delle prove storiche del cross country italiano che quest’anno, almeno a livello assoluto, ha scelto di non appartenere ad alcun circuito. Il prestigio della corsa ha d’altronde fatto sì che le presenze fossero comunque di altissimo livello e che venissero fuori gare importanti come test in vista dell’apertura della Coppa del Mondo. La gara elite maschile ad esempio è stata in bilico fino all’ultimo: all’inizio si è formato un gruppetto con i più forti, ma già dalla seconda tornata Fontana, che già prima della partenza aveva avvertito di sentirsi stanco per una settimana pesante, cedeva il passo sapendo comunque che a sostituirlo ci sarebbe stato Stephane Tempier, il francese che si lanciava verso il successo seguito però come un’ombra da Gioele Bertolini, pronto a giocarsi le sue carte se una maledetta foratura non l’avesse bloccato sul più bello. Strada spianata quindi per Tempier, con il portacolori del Team Nob Selle Italia che difendeva comunque la piazza d’onore finendo a 1’13”, terzo il colombiano Jhonnatan Botero Villegas (Ktm Protek Dama) a 1’30” davanti a un sempre più convincente Luca Braidot (Carabinieri), frenato dal blocco della forcella che ha scaricato troppe tensioni sulla schiena, a 1’43” e a un Fontana comunque soddisfatto a 1’52”.
Bella gara anche fra le donne dove arriva il bis a un anno di distanza per la campionessa europea U23 di ciclocross Chiara Teocchi che completa la splendida giornata della Bianchi Countervail regolando Serena Calvetti (Team Damil Gt Trevisan) a 1’26”, terzo gradino del podio per Giorgia Marchet (Four Es Racing Team) a 2’41”. Nelle prove junior bella volata fra i due leader della categoria con Edoardo Xillo (Scuola Mtb Oasi Zegna) che ha ragione di Juri Zanotti (Vc Monte Tamaro) con Simone Avondetto (Silmax X-Bionic) a 1’02”. Vittoria anche per Marika Tovo (Team Rudy Project) con 44” su Giada Specia (Team Velociraptors) e 1’38” su Francesca Baroni (Melavì Focus Bike).
Il weekend di Crespignaga di Maser era iniziato con la terza e ultima tappa del GP Master d’Italia trittico cross country riservato agli amatori. Infatti dopo l’apertura ai primi di marzo con il Verona MTB International, il giro di boa di pochi giorni fa con la 17a Agnosine Bike, si è chiuso la scorsa domenica sul tracciato del XX Gaerne Mountainbike Trophy il Gran Prix d’Italia Master 2017, il circuito nazionale F.C.I. dedicato alle categorie amatoriali per la specialità cross country che quest’anno ha fatto registrare una partecipazione media di circa 200 bikers provenienti da tutta Italia. Gli assoluti protagonisti del circuito GP d’Italia Master 2017 sono senza ombra di dubbio la bergamasca Ulderica Eloise Tresoldi (Triangolo Lariano), il campione del mondo e campione italiano Oscar Lazzaroni (2R Bike Store) e Massimiliano Giuliani (Triangolo Lariano) che, rispettivamente tra le EWS, M4 e M5, sono gli unici a portare a termine la serie a punteggio pieno centrando uno strepitoso “tre su tre”. La campionessa del mondo Valentina Garattini (Niardo For Bike) gestisce bene il vantaggio in classifica, non prende rischi e chiude al secondo posto di giornata aggiudicandosi con tranquillità la maglia ed il titolo tra le MW così come Renato Cordaia (Pavan Free Bike) tra gli ELMT. Altra storia è stata per le restanti quattro categorie dove tutto ancora poteva essere scritto, o riscritto. Michele Righetti (Team Bertasi) riesce a primeggiare conquistando all’ultima occasione la leadership tra gli M1 e Nicola Terrin (Spezzotto Bike Team) vede premiata la costanza e veste la maglia tra gli M3 senza però esser mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio. Claudio Zanoletti (2R Bike Store) recupera terreno sugli avversari dopo lo sfortunato avvio veronese che lo vedeva fermo a zero punti, collezionando poi due vittorie consecutive che lo hanno portato in testa tra gli M6+. Vittoria al cardiopalma invece per Simone Magi (Ciclo Club Quota Mille) che tra gli M2 resiste a denti stretti e solo sotto il traguardo di Maser può festeggiare la vittoria finale conquistata per un solo pesantissimo e determinante punto.