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CICLISMO ITALIANO, ECCO CHI HA CONVINTO
di CicloZeman
Come avevamo fatto la scorsa settimana per i campioni esteri, diamo ora le pagelle sui corridori nostrani, valutando chi ha convinto e chi invece è rimandato alla prossima stagione. Il 2017 è stato molto “elettrico” per le ruote tricolori, con buoni risultati nelle corse a tappe grazie a Nibali e un finale promettente anche nelle classiche d’un giorno, anche se i tempi di Bartoli e Bettini (e non solo loro…) sembrano ancora lontani.
 
VINCENZO NIBALI (Bahrain Merida): Due podi nella stessa stagione in due grandi Giri è un risultato eccezionale, la vittoria al Lombardia è la ciliegina sulla torta. Nibali resta un super del ciclismo contemporaneo e ora si proietta su un 2018 che può essere esplosivo, con obiettivo l’iride di Innsbruck.
 
GIANNI MOSCON (Team Sky): E’ il maggior talento che il ciclismo italiano vanta per le classiche d’un giorno, un passista di primissimo piano che può emergere nelle prove monumento. La Roubaix ha già dimostrato di gradirla finendo 5°, il prossimo anno deve essere il suo obiettivo primaverile.
 
MATTEO TRENTIN (Quickstep Floors) sotto nella foto: A 28 anni il suo talento è definitivamente sbocciato, facendone uno sprinter di primo livello, non più pilota per altri specialisti. Il cambio di squadra non potrà fargli che bene, sapendo che il nuovo team sarà a sua disposizione nelle principali classiche, a cominciare dalla Sanremo.
ELIA VIVIANI (Team Sky): Molti sapendo del suo abbandono della pista avevano storto il naso, ma l’estate di Viviani è stata da fuochi d’artificio, con vittorie in serie (Amburgo e l’argento europeo. E’ mancato al Mondiale, capitato in una giornata storta, ma la sua condizione era già in calo.
 
DOMENICO POZZOVIVO (Ag2r La Mondiale): A 35 anni il corridore lucano ha dimostrato di essere ancora fra i migliori scalatori, quasi l’ultimo esponente di una razza in estinzione, almeno dalle nostre parti. Passando alla corte di Nibali potrà essere molto utile allo Squalo nelle tappe più dure.
 
ALBERTO BETTIOL (Cannondale Drapac): Pur senza grandissime vittorie, si è messo in evidenza come uno dei migliori prospetti, i suoi 24 anni lo indicano come una delle grandi speranze del ciclismo italiano, molto apprezzato anche all’estero. Il 2018 deve essere l’anno della sua consacrazione.
 
SIMONE CONSONNI (UAE Team Emirates): Un moto perpetuo che non si ferma mai. Fortissimo in volata, si esalta anche su pista ed è colonna portante del quartetto dell’inseguimento campione d’Europa e bronzo mondiale. Deve però gestirsi meglio, selezionando gli eventi e correndo un po’ meno.
 
FILIPPO GANNA (UAE Team Emirates): Parlando di pista non possiamo dimenticare il campione europeo di inseguimento, oltre che argento mondiale e altro componente del quartetto. È un campione assoluto che potrebbe emergere anche su strada in gare come la Roubaix o nelle cronometro.
 
FRANCO PELLIZOTTI (Bahrain Merida): A 39 anni il decano dei professionisti italiani ha recitato ancora una parte da protagonista alla Vuelta, come grande gregario di Nibali. Di corridori simili tutti i grandi del pedale avrebbero bisogno e per il suo spirito di sacrificio sarà utilissimo anche nel 2018.
 
DIEGO ULISSI (UAE Team Emirates): E’ 15° nel ranking Uci, secondo italiano dopo Nibali, ma la sua promozione è avvenuta solo in extremis grazie a un buon finale di stagione illuminato dalla vittoria al Giro di Turchia. Può e deve fare di più, soprattutto nelle classiche.
Credito foto: https: http://www.cyclingnews.com/
Credito foto homepage: https://www.facebook.com/Diego-Ulissi-136398683072860/