La stagione delle Granfondo di Mtb va ormai concludendosi, ma a differenza della Strada qualche evento si prolunga fino a novembre: il calendario è più lungo, ma questo fattore non basta a spiegare un numero così elevato di eventi censiti, ben 261, oltre 80 più del panorama della superleggera. Segno che la Mtb è sempre più vitale nel nostro Paese, raccoglie una passione straordinaria che si traduce in quasi 100 mila presenze gara considerando solo le Granfondo e Marathon (99.183 per l’esattezza): la voglia di incontrare la natura, di evadere dalla quotidianità fatta di traffico, di auto, di un ritmo alla lunga insostenibile ha un forte peso, la Mtb incarna valori ambientali superiori a quelli del ciclismo su strada, ma a fronte di questo ha anche una valenza agonistica più forte. E’ proprio in questo matrimonio fra agonismo e cicloturismo, probabilmente posizionatosi a un livello superiore rispetto a quello della superleggera, che risiede il successo della mountain bike tricolore. Non è tutt’oro quel che riluce, bisogna dirlo: molti eventi sono saltati anche in questa stagione, alcuni pur essendo stati annunciati all’inizio dell’anno. Problemi di permessi mancati nella maggior parte dei casi, sintomo di un rapporto con le istituzioni che continua a essere problematico. Un altro dato che emerge è il numero piuttosto ristretto di eventi che riescono, fra i vari percorsi, a superare le 1.000 presenze, solo 14 nel corso dell’anno, il che significa che anche nella Mtb sta prevalendo la voglia di gareggiare sì, ma non di spostarsi troppo, di ridurre il tutto alla stessa giornata (viaggio, gara, ritorno) riducendo così le spese. Reggono le grandi classiche, soprattutto dolomitiche, con la sorpresa del sorpasso della Sellaronda Hero in testa ai danni della Dolomiti Superbike, un passaggio di testimone che segna un’epoca della Mtb nostrana.

 

Nell’elenco che trovate va detto che il numero degli arrivati è comprensivo di tutti i percorsi

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