Eccoli lì, di nuovo vestiti come palombari ad affrontare il freddo con gelida determinazione. E’ il popolo dei ciclisti che per un’ora d’amore con la specialissima, si immolano sotto lo sguardo sbigottito dei passanti di chi considera sfidante passare dal divano alla poltrona, dal tepore dell’appartamento al disagio momentaneo dell’autovettura fredda. Il pantaloncino leggero, la maglia a manica lunga e l’anti vento, cedono il passo alla salopette felpata e al giubbotto invernale. Il buff allo scaldacollo in pile. Le mani dentro i guanti da neve, e gli scarpini nei copri scarpe. Ciò nonostante fa freddo! Ma non è per tutti così. L’italia non è solo l’insieme di tante popolazioni diverse, piene di contraddizioni, dialetti, tradizioni e usanze. Non è soltanto 100 paesi in un paese, che vanno a carburante e velocità diverse. Questa lunga e stretta lingua di terra distesa nel mare, nonostante le dimensioni contenute, spazia dalle zone alpine coi ghiacciai perenni, a meravigliose spiagge bianche e incontaminate. Se le specialissime sono tutte uguali, le strade e le temperature che percorrono nello stesso periodo, possono essere profondamente diverse. Gli sfortunati cicloamatori padani, dovranno vedersela con paesaggi piatti e nebbiosi ma soprattutto dalle temperature rigide e cieli grigi. I “colleghi” delle isole, nello stesso periodo, vedranno il mare, tanto sole e temperature gradevoli. Potranno avere qualche giornata fredda, ma non abbastanza da spingerli ad acquistare una muta da sub per pedalare. Quindi massimo rispetto per tutti gli appassionati che sfidano l’inverno sulle due ruote leggere, con un incipit particolare per chi lo fa nelle regioni più fredde!