Per il ciclocross italiano celebrare l’Epifania correndo è una tradizione, soprattutto se si tratta di assegnare i titoli italiani della specialità. Con la rassegna tricolore parte la rincorsa ai Mondiali tradizionalmente posizionati nella prima settimana di febbraio: a un mese dal grande evento è ormai chiaro chi ha la possibilità di indossare la maglia azzurra e con quali prospettive. Ancora una volta la manifestazione verrà organizzata a Roma, come avvenne nel 2011 in uno scenario particolare come l’Ippodromo delle Capannelle, ideale non solo per le corse dei cavalli ma per tutte le attività offroad, come tante manifestazioni anche di cross podistico tricolore hanno dimostrato. L’impianto non solo è stato teatro dei Campionati Italiani del 2011, ma ha ospitato successivamente tappe del Giro d’Italia e addirittura due prove di Coppa del Mondo, nel 2013 e 2014. D’altro canto si tratta di una struttura che può offrire tutti i servizi organizzativi, sia per i corridori che per il pubblico.
L’Asd Romano Scotti, Roma Capitale e Hippo Group Capannelle hanno voluto fare le cose in grande per questa edizione, allestendo ben tre giornate di gara trasformando i Campionati Italiani in un vero festival del ciclocross, un’idea assolutamente indovinata e che si va a inserire in un progetto più ampio di rilancio della specialità che vede la società romana, della quale fa parte anche il Ct azzurro Fausto Scotti, in prima linea. La prima giornata sarà riservata ai Master. Il giorno dell’Epifania spazio alle categorie internazionali, con Juniores, Under 23 ed Elite in campo, il 7 poi chiusura con le prove per le categorie giovanili.
La rassegna tricolore è un po’ lo specchio della storia del ciclocross italiano: i campionati si disputano fin dal lontano 1932, quando ancora non c’era un’attività internazionale conclamata considerando che i Mondiali iniziarono la loro lunga trafila nel 1950. Leggendo l’albo d’oro della rassegna, aperta alle donne solo nel 1996, si attraversano le ere dei pionieri, le vittorie di Luigi Malabrocca negli anni Cinquanta, famoso per la sua ossessiva ricerca della maglia nera di ultimo arrivato al Giro d’Italia dei professionisti, il lunghissimo dominio di Renato Longo (sotto nella foto) con 9 vittorie consecutive fra il 1964 e il 1972, gli anni Settanta delle presenze dei professionisti in preparazione alla stagione su strada, poi con l’arrivo di Daniele Pontoni (anche lui arrivato a 9 vittorie, ma non consecutive) e Luca Bramati il salto di qualità del ciclocross italiano arrivato ai vertici mondiali, fino all’era contemporanea, dove il ciclocross italiano è visto come una propaggine della stagione della Mtb con molti dei suoi protagonisti a contendersi le vittorie anche sui prati. Una caratteristica questa che ha accompagnato tutta l’evoluzione femminile, con le stesse atlete che furoreggiavano nella Mtb a vestire il tricolore nel ciclocross. Tutte meno una, Paola Pezzo che non ha mai gradito l’attività invernale.
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