40 anni fa saltavi su una bici e cominciavi a pedalare. L'essenziale era trovare la posizione più comoda possibile e toccare terra quando ti fermavi. L'uso delle gabbiette lasciava comunque un certo grado di libertà agli scarpini e di conseguenza ginocchia. L'acciaio, utilizzato per la costruzione dei telai, e le geometrie classiche, rendevano le bici meno isteriche di quelle di oggi; le selle erano più imbottite e mediamente meno estreme, per contro i materiali erano meno sofisticati e i fondelli praticamente non esistevano. Le tecniche di posizionamento erano molto approssimative e praticate da pochi. Oggi l'universo è completamente cambiato. Il cicloamatore religioso e praticante, esegue un posizionamento (o bike fit) almeno una volta l’anno. Le regolazioni sono diventate micrometriche, e il meccanico e stato soppiantato dal BIO meccanico.Ma chi è questa nuova figura professionale? Ma soprattutto: cos'è la biomeccanica? "La biomeccanica è l'applicazione dei principi della meccanica agli organismi viventi (sia animali che vegetali). In particolare, la biomeccanica analizza il comportamento delle strutture fisiologiche quando sono sottoposte a sollecitazioni statiche o dinamiche ecc ecc” (direttamente da wikipedia). Stiamo quindi parlando di un professionista che osserva, misura e corregge il sistema BICI-CICLISTA. Diciamo subito che ci sono cicloamatori a cui più che un biomeccanico, servirebbe un vero e proprio miracolo, ma volendo rimanere in un ambito più "normale" possiamo asserire con un certo grado di confidenza che una buona messa in bici non solo è consigliabile ma in certi casi addirittura obbligatoria. Le ragioni sono molteplici, ma in estrema sintesi: la ricerca della rigidità, della velocità e delle performance, hanno reso le bici dei mezzi più simili a delle lame, costringendo il ciclista a sollecitazioni sempre più intense, e riducendo moltissimo la libertà di movimento. Il "dottore della 2 ruote" prende le misure dei metatarsi, delle grandi tuberosi ischiatiche; controlla l'angolo di oscillazione del bacino, e la sua capacità di ruotare. Ti fa pedalare su un rullo o un simulatore e analizza le distanze, gli angoli e la tecnica di pedalata. Sistema le tacchette, l'inclinazione e l'avanzamento/arretramento della sella. Alla fine della visita oltre al conto (di solito salatissimo) il cicloamatore avrà un assetto perfetto, che gli garantirà salute, benessere e 40 Watt in più. Il più delle volte però, il biomeccanico, esattamente come il medico specialista che non ha trovato nulla di anomalo durante una visita, piuttosto che liquidare il ciclo-somatico con un nulla di fatto, abbasserà la sella di un millesimo, avanzerà le tacchette di 2 micron, regolerà le tacchette per finta, vendendo un meraviglioso effetto placebo che, di fatto, funziona meglio di un cambio bici completo. La mente può tutto, ma un po' di biomeccanica non guasta mai! |