Peter Sagan ma non solo. Gli obiettivi della Bora Hansgrohe per il 2018 sono due: innanzitutto sono legati alle imprese del triplice campione del mondo, chiamato a collezionare nuovi successi nelle classiche con un occhio privilegiato alla Sanremo e alle prove del Nord, ma nei propositi per il nuovo anno c’è anche quello di contare qualcosa a prescindere dallo slovacco, magari iniziare ad avere un peso specifico anche nelle prove a tappe dove la caccia ai successi di tappa comincia a stare stretta alle ambizioni della squadra del World Tour.
Iniziamo comunque dal campione del mondo, che ormai non ha più limiti alle sue ambizioni. Dopo aver vinto tre titoli mondiali di fila, Sagan vuole rimpinguare un portafoglio di classiche ancora troppo povero rispetto al suo immenso talento. La Sanremo è chiaramente disegnata per le sue caratteristiche con Sagan che può indifferentemente aspettare la volata ma anche promuovere qualche azione capace di far saltare il banco. Poi c’è il secondo posto dello scorso anno dietro Kwiatkowski da vendicare. Nella Campagna del Nord due vittorie alla Gand-Wevelgem e una al Giro delle Fiandre non gli bastano, anche perché lo scorso anno è rimasto a bocca asciutta e questa volta vuole trionfare in maglia iridata, magari facendo il bis nella classica belga o iscrivendo il proprio nome alla Roubaix. Poi? A prescindere dai grandi Giri, ci sarà da difendere la maglia iridata e Sagan non sembra spaventato dal percorso di Innsbruck anche se appare troppo duro per le sue caratteristiche. Lo slovacco, c’è da giurarci, venderà cara la pelle.
La Bora Hansgrohe però non è solo Sagan. Un ciclista attesissimo nel 2018 è Rafal Majka, lo scalatore polacco che ha dimostrato più volte di poter competere per la classifica ai grandi Giri. Lo scorso anno la sfortuna lo ha bersagliato a Tour e Vuelta, ma la vittoria a Sierra de la Pandera dimostra che ha una forza d’animo non indifferente e avendo libertà di azione, potrebbe anche mettere in crisi i grandi favoriti. Oltretutto la squadra ha acquisito un ottimo corridore come Davide Formolo, anche lui molto adatto alle prove a tappe che proprio all’ombra di Majka potrebbe ulteriormente crescere andando a formare una coppia d’attacco dal peso non indifferente.
Un altro italiano va ad arricchire il roster della squadra dell’iridato, ossia quel Daniel Oss (nella foto della homepage) che ha dimostrato più volte di essere molto adatto alle classiche del Nord, le più dure sotto i pedali e difficili da interpretare. Chissà che con la vicinanza di Sagan non possa trarre l’ispirazione per un grande colpo. Attenzione anche al britannico Peter Kennaugh, che arriva dalla Sky dov’era uno dei principali aiutanti di Froome nelle cronosquadre: oro olimpico 2012 nell’inseguimento a squadre, Kennaugh sarà un pilastro nelle prove contro il tempo e un validissimo gregario nei grandi Giri, andando a colmare una lacuna nel team denotata lo scorso anno.