Monti: quassù, specialmente oltre i 2.000 metri, invece si deve faticare meno, infatti, la rarefazione dell'aria mette già in difficoltà l'organismo, muscoli e organi avranno a disposizione minori quote di ossigeno, se a basse quote la saturazione ossigeno a riposo si aggira attorno al 97-100% in quota è sempre minore, spesso anche di 2, 3 punti. In quota si "deve lavorare" in ambito aerobico, oltre soglia solo per brevi momenti, ottimo è l'interval training del ritmo, ovvero mantenere watt o velocità relativa allo sforzo medio ma cambiando la cadenza, esempio: salire a 250 watt (o relativa velocità) per 3 minuti attorno alle 50 rpm, quindi 3 minuti a 60, poi stesso tempo a 70, infine 3 minuti a 80 rpm. Questo iter neuromuscolare può essere ripetuto 2, 3 volte nel corso della salita. I benefici al ritorno a bassa quota sono certi. |