Ci sono famiglie che di generazione in generazione si tramandano la passione per un determinato marchio di auto e che nonostante le successive acquisizioni, fusioni, scorpori, cessioni o aggregazioni in gruppi più grandi, sceglieranno per sempre. Il nonno comprava la tal marca, il padre onorava la preferenza della famiglia ed istruiva i figli a proseguire con la tradizione. Anche nell'universo dei cicloamatori ce ne sono alcuni che pedaleranno per i saecula saeculorum su un determinato marchio, altri che sperimenteranno, altri ancora che non si daranno pace. Ma vediamoli uno ad uno: Monobrand. I cicloamatori di questo schieramento acquisteranno per l'intera esistenza un dato marchio e niente e nessuno potrà convincerli a cambiare idea. Non è raro che siano stati "iniziati" dal padre o addirittura dal nonno. La loro non è semplicemente una preferenza ma una vera e proprio fissazione. Hanno l'occhio "monomarca" e sono convinti che al mondo esista solo una bicicletta da corsa: la loro. Di solito si stratta di un costruttore made in Italy, se di origine artigianale, anche meglio. Cambiano la bici ogni 2-3 anni, passando all'ultimo modello ma senza mai sminuire il precedente che rimane sempre e comunque un punto di riferimento nell'industria del ciclismo mondiale. Quando percepiscono cambi in vista di un compagno, attuano un vero e proprio protocollo di persuasione che comincia con qualche tiepido affiancamento per progredire con un vero e proprio pressing da finale di coppa campioni. Sono taciturni e vengono appositamente esclusi dalle discussioni sulle varie novità della stagione, per evitare "il sermone" sull'infinita distanza con l'unico vero costruttore di bici del pianeta. Gli sperimentatori. Questo ciclotipo è di facile innamoramento. Quando pedala si lascia trasportare dalle emozioni del suo nuovo acquisto, lo sponsorizza in modo energico ma non ha paura poi di cambiare idea. Sta molto attento a ciò che offre il mercato e alterna "bici da sparo" a mezzi da endurance. Non ne fa quasi mai una questione di principio ed è disposto ad adattarsi pur di raggiungere l'obiettivo che aveva in testa. Se interpellato dice volentieri la sua, non è aggressivo e avendo pedalato su brand e modelli diversi, possiede una buona visione d'insieme. Se sbaglia l'acquisto, non panica. Ammette l'errore e si attiva in modo concreto per sistemare il possibile contenendo i danni. I compulsivi. In questo raggruppamento troviamo gli appassionati in stato confusionale. Sono individui instabili alla continua ricerca della perfezione. Persone che proprio non ce la fanno ad affezionarsi; che credono che la prossima sarà quella giusta. Sono infelici, inquieti, indecisi. Sono capaci di cambiare bici 4 volte l'anno, e idea un milione di volte. Si fanno convincere con niente, spendono ingenti quantità di denaro, e non si rivolgono mai due volte di seguito allo stesso rivenditore. Sebbene abbiano pedalato su una vastità infinita di brand e modelli diversi, nelle valutazioni sono assolutamente inaffidabili; il punto di vista è sconbussolato e contraddittorio. Non è raro che dopo aver girato 20 marchi e 180 negozi, si ritrovino al punto di partenza. Con un pò di attenzione non è difficile scovarli: i primi pedalano fieri e con una certa supponenza, i secondi con decisione e intelligenza, i terzi.....beh i terzi non pedalano quasi mai! |