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GRAN FONDO DI BARDOLINO
di Lorenza Santi
C’era una volta la “Gran Fondo di Bardolino. Nata nel 2005, si è proposta soltanto in due edizioni. E pensare che l’esordio della corsa era stato sostenuto da un’attesa piuttosto benaugurante tra i cicloamatori della zona del lago di Garda. Una zona, quella al confine tra il Veneto e la Lombardia, dove il ciclismo è molto praticato e dove i granfondisti non mancano di certo. Probabilmente, quella che è mancata agli organizzatori è stata un po’ di fortuna. La corsa, infatti, si presentava in termini alquanto accattivanti per gli appassionati delle due ruote, a cui proponeva due tracciati disegnati lungo le strade che, nel 2004, avevano ospitato i Campionati del mondo a cronometro. Ovviamente, c’era un bel po’ di pianura, ma le salite non mancavano di certo e, anche se non avevano una storia ciclistica da raccontare, offrivano passaggi e scorci panoramici tutti da ammirare. La Gran Fondo si correva in aprile e la data, probabilmente, ne condizionò il destino. In quel periodo il clima è quanto mai variabile e alterna giornate ideali per pedalare ad altre di assoluto maltempo. Purtroppo, alla prima edizione della “Gran Fondo di Bardolino” toccò in sorte l’aspetto più piovoso che la primavera possa riservare. Vento e acqua ostacolarono la corsa dei granfondisti dal primo all’ultimo chilometro, mentre la nebbia fece la sua parte per nascondere le bellezze naturalistiche che scandiscono il percorso. Ne uscì una festa a metà, ma che non impedì che venisse allestita una seconda edizione. Nel 2006, però, la concomitanza con altre manifestazioni di maggiore richiamo e, forse, anche il ricordo della pioggia dell’anno prima, fecero in modo che gli sforzi organizzativi non venissero premiati da un numero adeguato di partecipazioni. E la “Gran Fondo di Bardolino” chiuse i battenti.
Credito foto homepage: lago-di-garda.org
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