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Settimana di riflessione dopo la pubblicazione del protocollo tecnico-organizzativo della FCI. Se per la questione sanitaria nessuna obiezione (anzi io avrei tolto anche i ristori), fa paura il messaggio che Sgalla (presidente Formula Bici) e Santilli (referente bile economy) vogliono portare avanti in modo ideologico: no agonismo tutto il percorso ma partenza alla francese (o dietro macchina) e solo salite cronometrate. Un format usuale all’estero in molte manifestazioni ma poco efficace in Italia. Infatti chi ha problematiche organizzative in termini di copertura incroci del percorso, timori legali ecc ecc, intelligentemente sceglie questa opzione che permetterebbe anche a un oratorio di organizzare una gran fondo. Al contrario in Italia esistono grandi organizzatori, che da oltre 20 anni hanno fatto scuola nel mondo, perfezionando una formula tradizionale che vorrebbero proseguire in quella direzione. Ma sopratutto ai ciclofondisti italiani la formula delle salite cronometrate non piace, questione ancora più importante! Rispetto i concetti di tutti e anche quelli che amano il cicloturismo, ma quel mondo esiste già e ha il suo calendario. Perché omologare anime, motivazioni, modo di divertirsi in bicicletta diversi tra loro? Sarebbe come dire che musulmani e cattolici devono andare nella stessa chiesa e credere a un Dio comune. Una delle due anime smetterebbe di andare a pregare e l’altra sinceramente continuerebbe a pregare sul proprio tappetino guardando nella direzione della Mecca! Per questo deve essere ufficializzato oggi che quando l’emergenza Covid-19 terminerà, tutto dovrà tornare come prima, al fine di evitare che molti appassionati smettano e con loro buona parte dell’economia che ruota intorno al mondo delle gran fondo doc.
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