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BUON NIBALI, MA EVENEPOEL FA PAURA
di CicloZeman
Il cammino di avvicinamento alle prime classiche della stagione prevedeva nell’ultima settimana due prove a tappe delle Pro Series, ma la maggior parte dell’attenzione era concentrata sul Portogallo, per la Volta ao Algarve che chiamava al loro esordio molti big e la gara lusitana non ha lesinato indicazioni. Una gara vinta, anzi dominata dal talento belga Remco Evenepoel, che continua a crescere a dismisura dando dimostrazione di quello che potrà essere il suo luminoso futuro. Il campione della Deceuninck QuickStep, che farà il suo esordio in una grande corsa a tappe nel prossimo Giro d’Italia con il proposito di vincerlo, ha messo tutti d’accordo nella seconda tappa, quella più dura e poi ha legittimato la sua leadership aggiudicandosi la cronometro conclusiva. Va fortissimo in salita, sul passo non ha rivali, in volata non è per nulla fermo, ha anche fantasia nella conduzione strategica delle corse: non ricorda forse un suo grandissimo connazionale?

Evenepoel ha chiuso con 38” sul puntuale tedesco Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe) e 39” sul colombiano dell’Astana Miguel Angel Lopez, vincitore della penultima frazione e apparso già in ottime condizioni. Chi è piaciuto molto al suo esordio in gara è stato Vincenzo Nibali, sempre nel vivo della corsa, con gambe già brillanti anche se ancora giustamente lontane dalla miglior forma e alla fine buon 12° a 2’02” dal vincitore, che ritroverà spesso nel corso della stagione, si spera non sempre davanti…

L’altra gara delle Pro Series era la Vuelta di Andalucia, dove è emerso prepotentemente il danese Jakob Fuglsang (Astana) in un format che si addice pienamente alle sue caratteristiche. Per lui, sempre brillante nella prima metà di stagione, due vittorie di tappa e successo in classifica finale con 57” sull’australiano Jack Haig (Mitchelton Scott) che si sta dimostrando più di un’ottima spalla per i fratelli Yates. Queste gare stanno d’altronde offrendo spazio a tutti quei corridori che ambiscono a ruoli di primo piano nelle rispettive squadre, come aiutanti-cardine dei capitani, è il caso non solo di Haig ma anche di Dylan Teuns, belga della Bahrain McLaren vincitore dell’ultima tappa e finito quinto in classifica non lontano dal suo leader, lo spagnolo Mikel Landa che ha occupato il gradino più basso del podio a 58” dal danese. Proprio la Bahrain McLaren è uscita dalla corsa spagnola con l’immagine di formazione più compatta in previsione dei grandi giri, con lo spagnolo Pello Bilbao che si rivelerà utilissimo. Chi è piaciuto molto è anche l’americano Brandon McNulty, giovane americano in crescita dell’UAE Team Emirates, pronto già a dare una mano ai suoi capitani Pogacar e Aru.

Intanto il “nuovo” Nairo Quintana continua a raccogliere successi, ultimo in ordine di tempo il Tour des Alpes Maritimes et du Var, gara in 3 tappe dove ha dato 40” a Romain Bardet (FRA-AG2R La Mondiale) e a Richie Porte (AUS-Trek). A differenza di quanto avveniva in passato, il colombiano non interpreta più la stagione come un lungo e noioso avvicinamento alla grande corsa a tappe, ma raccoglie per strada un buon numero di successi. Per ora è sicuramente divenuto uno dei massimi interpreti delle prove brevi, se riuscirà a ripresentarsi in una gara di tre settimane con la dovuta resistenza lo vedremo solo con il tempo, ma certamente le vittorie danno morale. Ancora buone indicazioni da Fausto Masnada (CCC), sempre più a suo agio nel massimo consesso internazionale, alla fine nono a 1’10”.

In chiave italiana non si può non sottolineare l’ottima prestazione corale al Tour d’Antalya, in Turchia, con il 20enne Alessandro Fancellu (Kometa Xtra) terzo in classifica finale a 4” dal vincitore britannico Maximilian Steadmann e le presenze nella Top 10 di Federico Zurlo (Giotti Victoria) e Edoardo Zardini (Vini Zabù KTM) oltre alla vittoria di tappa di Giovanni Lonardi (Bardiani CSF Faizané). Nuovi talenti crescono…

Credito foto homepage: cyclingpro

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