Email not displaying correctly? View it in your browser
RITORNA ALLA NEWSLETTER
LETTERE DA AMICI PARTICOLARI
di Enrico Monti
Rotoprato da Andalo: ciao amici! Sono un appassionato di downhill che vi segue con affetto dal  primo numero. Avevo una domanda tecnica da porre. Talvolta nelle mie discese incontro dei tumuli di terra, alti più o meno mezzo metro, che spuntano improvvisi in mezzo all’erba. Per ora mi limito a slalomizzare evitandoli con derapage e controsterzi ma volevo provare a spazzarne via uno con una contropedalata con frenone. Per voi che effetto posso ottenere? Volevo infatti farmi fotografare nel compiere questo numero!
B&R: ciao caro, sempre interessante ascoltare voi biker velocipidi; in questo caso direi veramente estremo. Puoi ottenere diversi effetti. Il primo, se sono vespe comuni, è l’effetto Bibendum, detto anche omino della Michelin. Ti consigliamo in questo caso, oltre che col fotografo, di prendere appuntamento con il 118. Nel secondo caso, se si tratta di una caccona secca di toro, vestiti di scuro e ruota bene lo sguardo intorno perché le corna fanno la bua. Infine se sei più fortunato e si tratta semplicemente di un formicaio di amici belle rosse cerca di non dare a nessuna di loro un passaggio sulle tue gambe perché sembra che in caso di aggressione le formiche guerriere si alterano parecchio e anche se hanno le bocche piccole mordono come quelle grandi.
 
Stakanov da Sofia: halò. Sono un lettore di origini balcaniche che pratica sport di resistenza e ultracycling. Recentemente ho partecipato alla TranUcraina Cross Syberian dove mi sono ben classificato perché sono sopraggiunto dopo la sparatoria che ha coinvolto il gruppo in fuga. Visto che siete sempre ben aggiornati volevo chiedervi se sapete dopo quante ore di bici le prestazioni atletiche tendono a scendere al di sotto della comune media.
B&R: ciao Staka, certo che in certe gare non ci si annoia. Ma veniamo al dunque. La risposta è veramente difficile e dipende sempre e comunque dal livello atletico individuale e dal protocollo di allenamento che segui. Per esempio il mio vicino di casa decade atleticamente già nell’andare in edicola perché dopo il primo litro a digiuno il suo motore raspa un po’. Il mio svedese triatleta invece patisce solo dopo alcune ore di sella e diversi passi dolomitici, anche perché lui gira solo d’inverno. Se veniamo più a bomba sulla tua disciplina, l’ultracycling, direi che con 30-35 ore ti scaldi per bene, con 30 o 40 gocce inizi a stare bene e con due borracce puoi anche arrivare in Arabia. Se però vuoi correre più sereno e leggero puoi noleggiare una o due bombole di elio e sparartele via narice con la maschera delle Frecce Tricolori.
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7