Una settimana dopo il Tour de France, è toccato al Giro d’Italia svelare le carte e mostrare il suo percorso che dal 9 al 31 maggio porterà i corridori da Budapest a Milano. Le prime tre tappe infatti si svolgeranno in Ungheria, che ha versato alla Rcs una corposa dote di euro per ospitare la corsa rosa come fanno ormai tante nazioni, tese a farsi incorporare da una delle due più grandi corse a tappe per vivere di luce riflessa. Va subito detto che il tracciato del Giro d’Italia appare molto interessante e ben costruito, ma estremamente diverso da quello della Grande Boucle, più vario, con maggiori occasioni per i velocisti e soprattutto con un occhio più benevolo per i cronomen che avranno a loro disposizione tre tappe contro l’unica per il Tour, peraltro una cronoscalata.
La prima settimana, dopo l’approccio soft in terra magiara, vedrà i corridori iniziare la loro risalita italiana dalla Sicilia, con l’interessantissima quinta tappa che proporrà la scalata dell’Etna. Da non sottovalutare anche gli arrivi di Camigliatello Silano e Vieste, per arrivare al primo giorno di riposo che introduce a una seconda settimana dove ci si giocherà già molto, innanzitutto con la 12esima tappa, quella con partenza e arrivo a Cesenatico che ricalca il tracciato della mitica Nove Colli e vedere i professionisti impegnati sulla più classica delle Granfondo sarà spettacolo assicurato. Due giorni dopo ecco la seconda cronometro (la prima sarà il prologo di Budapest che servirà a dare subito una piccola impronta alla classifica), 33,7 km da Conegliano a Valdobbiadene, terreno di caccia per i passisti, ma il giorno dopo gli scalatori avranno l’occasione della rivincita con l’arrivo a Piancavallo.
Nella terza settimana si deciderà tutto con le tappe dolomitiche ed alpine, gli arrivi a Madonna di Campiglio, Laghi di Cancano (dopo la scalata dello Stelvio) e Sestriere (la tappa regina con le ascese di Izoard e Colle dell’Agnello) prima della cronometro finale di Milano che per la sua lunghezza, 16,5 km, potrebbe anche risultare non decisiva.
Chi parteciperà al Giro? Mai come quest’anno la doppietta Giro-Tour appare proibitiva, non solo per l’abbinamento dei due tracciati, ma anche per la loro vicinanza temporale dettata dalla successiva scadenza olimpica e non va dimenticato che quasi tutti i grandi hanno detto di avere le Olimpiadi nel proprio programma di obiettivi stagionali. Ecco quindi che Vincenzi Nibali ha già detto di voler puntare sulla corsa rosa, dove troverà almeno due dei quattro capitani del Team Ineos, quasi certamente il campione uscente Richard Carapaz e uno tra il vincitore dell’ultimo Tour Egan Bernal o il suo predecessore Geraint Thomas. Probabile la presenza del talento sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), come anche quella del francese Romain Bardet (AG2R) che ha detto di essere molto intrigato dal percorso italiano. Da vedere quali saranno invece le decisioni del Team Jumbo-Visma, con tre capitani fra cui scegliere, gli olandesi Dumoulin e Kruiswijk e lo sloveno Roglic, con una maggiore percentuale che attribuiremmo al primo proprio per il suo amore per la corsa rosa. E poi, acclarato che ci sarà l’esordio dell’ex iridato Peter Sagan pronto a dare spettacolo nella prima parte della corsa rosa, potrebbe anche esserci la sorpresa assoluta in seno alla Deceuninck Quick Step con la prima assoluta in un grande Giro per l’eccezionale Remco Evenepoel, su un percorso certamente più adatto alle sue caratteristiche rispetto al Tour e considerando anche le sue ambizioni a cinque cerchi.