La Sunshine Race di Nalles, seconda tappa degli Internazionali d’Italia, è da considerare il massimo appuntamento italiano di cross country extra Coppa del Mondo. La sua starting list ogni anno si arricchisce di nomi nuovi, rappresentando un primo evento di confronto internazionale sulla strada dell’inizio della challenge Uci. E’ fatale che alla fine siano gli stranieri a fare la voce grossa, ma l’edizione di quest’anno ha comunque confermato lo stato di buona salute della Mtb italiana.
Il percorso di Nalles riporta alle origini del cross country, con la sua lunga salita iniziale, il disegno nel sottobosco ricco di radici insidiose e rocce levigate dov’è fondamentale la pulizia di guida, insomma un tracciato divertente ma che alla fine fa sempre selezione. All’inizio hanno preso il volo i francesi Maxime Marotte e Jordan Sarrou insieme al norvegese Petter Fagerhaug, ma non è un caso se alla fine solamente Sarrou sarà nel poker di testa, perché la gara altoatesina necessita sempre di una grande resistenza e sono quelli che meglio sanno gestirsi a emergere. Da dietro infatti, procedendo con il suo passo, risaliva il francese della Bianchi Countervail Stephane Tempier (all'arrivo nella foto della homepage), già vincitore ad Andora, che prendeva il posto di Marotte, presto in debito di ossigeno, agganciandosi a Sarrou e Fagerhaug che però presto andava alla deriva. Pian piano Tempier logorava anche il connazionale, mentre da dietro ecco che iniziavano la loro risalita gli azzurri, con Kerschbaumer, Luca Braidot e Pettinà in evidenza. Nel finale Tempier arrivava in tutta solitudine con 18” su Sarrou mentre era volata per il terzo posto con Braidot davanti a Kerschi, oltre il minuto giungevano invece Colledani e Pettinà a precedere una pletora di biker stranieri.
La giornata di Nalles ha confermato come invece tra le donne il distacco delle azzurre rispetto al vertice sia ancora ampio, soprattutto dalla scuola svizzera che continua a sfornare talenti a ritmo continuo. La gara altoatesina ha dimostrato come Sina Frei (sotto nella foto in azione) sia da tenere in debita considerazione ormai a livello assoluto, pur essendo ancora una Under 23. Bellissima la lotta che si è sviluppata tra l’elvetica della Ghost, andata subito in fuga e la tedesca Anne Tauber (CST Sandd Bafang Mtb) postasi al suo inseguimento, mentre nella Top 10 battagliavano anche le italiane Marika Tovo, compagna di colori della Frei e Martina Berta (Torpado Ursus), leader della classifica dopo la vittoria ad Andora, ma a metà gara su di loro rientrava Eva Lechner (Torpado Sudtirol). La Tauber era l’unica a rimanere a contatto quasi visivo con la Frei, incapace però di ridurre il distacco tanto che alla fine la svizzera allungava ancora per chiudere con 37” di vantaggio. Terza l’ucraina Yana Belomoina (CST Sandd Bafang Mtb) a 2’01”. Alla fine la Lechner si aggiudicava la palma di miglior italiana chiudendo settima a 5’03”, due posizioni davanti alla Tovo staccata di 7” e quattro davanti alla Berta, a 5’35”.
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