Email not displaying correctly? View it in your browser
|
LE PAGELLE A METÀ STAGIONE
di CicloZeman
|
Passato il Giro d’Italia è il momento di fare il punto sulla stagione dei professionisti, alla vigilia dei campionati nazionali, del Tour de France e di una rutilante seconda parte dell’anno con tanti eventi tutti da seguire. Tra classiche e corsa rosa si può però già capire chi ha un conto in attivo e chi invece è rimandato, almeno fra i “pezzi da novanta” del panorama mondiale.
Chi è promosso è sicuramente Chris Froome: neanche sommando i suoi Tour e la Vuelta si arriverebbe a pareggiare le difficoltà che ha incontrato nel suo Giro, raddrizzando nella seconda parte una barca che sembrava andare a picco. A differenza di quanto fatto nelle sue altre prove (al Tour più che alla Vuelta) non ha potuto fare affidamento sulla sua superiorità a cronometro e quindi si è dovuto “inventare” scalatore, offrendo due autentiche imprese, sullo Zoncolan e sul Colle delle Finestre, che sicuramente l’hanno reso più simpatico anche a chi (e sono tanti) continua a nutrire sospetti sulla sua condotta, corroborati dall’oscura vicenda dello Stanozolol alla Vuelta.
Promosso anche Vincenzo Nibali (sotto nella foto), che tanti accreditano come il principale rivale di Froome al prossimo Tour. E’ vero, dopo il colpo di genio della Milano-Sanremo il siciliano ha fallito l’appuntamento di Liegi, dove non è mai stato della partita per la vittoria, ma lo Squalo ha sempre detto che la sua stagione è incentrata su Tour e Mondiale, quindi è giusto attenderlo alla prova considerando anche che intanto ha in carniere uno scalpo importante.
|
|
Promosso con riserva Tom Dumoulin (nella foto della homepage), vincitore del Giro 2017 che aveva tutto per fare il bis, ma è stato travolto da Froome (nella foto della homepage), mostratosi ancora superiore. L’olandese ha tutto per vincere, domina a cronometro e va forte in salita, pecca però d’iniziativa, sembra mancargli ancora quel pizzico di fantasia che fa la differenza. Dice di voler assaggiare il Tour, ma farlo con sufficienza, senza convinzione non ha mai portato buoni risultati.
Chi ha finora convinto è Romain Bardet (sotto nella foto), il francese considerato la grande speranza transalpina per il Tour. Il suo avvicinamento alla Grande Boucle è stato finora impeccabile, si è mostrato protagonista anche nelle classiche come solo Nibali ha saputo fare fra gli specialisti dei grandi Giri, al Tour è candidato a un ruolo da protagonista se saprà mantenere un alto rendimento in salita.
|
|
Veniamo ai rimandati e il numero 1 è sicuramente Fabio Aru: se lo scorso anno c’era l’alibi dell’infortunio a inizio stagione, questa volta tutto era stato preparato per un Giro da protagonista, ma alla corsa rosa protagonista effettivamente non lo è mai stato. Ora meglio ripartire da zero e puntare alla Vuelta, il tempo c’è anche per trovare risposte a uno stop nella crescita che dura ormai da troppo tempo.
Chi non è piaciuto è anche Esteban Chaves: il colombiano è parso schiacciato dalla coesistenza con Simon Yates (i due fratelli britannici sono tra i migliori prospetti per gli anni futuri) e il suo affondamento al Giro ha lasciato interdetti riportando alla memoria troppi simili casi di corridori sudamericani fortissimi in salita ma incapaci di fronteggiare ogni avversità. Tantissimi i rimandati delle classiche, da Van Avermaet a Kristoff, da Kwiatkowski alla batteria di italiani (Trentin e Moscon su tutti). Anche per loro l’occasione del riscatto è al Tour, incerto e affascinante come da anni non accadeva.
|
Credito foto: bettiniphoto_per_sidi.com
Credito foto homepage: bettiniphoto_per_sidi.com
|
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7
|
|
|
|
|
|
|