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IL VELODROMO
di Stefano Conca
Se per molte regioni italiane il sole della seconda decade di ottobre profuma ancora di estate, per alcune sa di basso medioevo. Ecco che allora, con l'avvicinarsi del fine settimana e del conseguente affinamento delle previsioni metereologiche a carattere nefasto, una parola fra tutte comincia a farsi spazio tra le sinapsi del cicloamatore, fino ad illuminarsi e lampeggiare: VELODROMO! Di solito il programma e' il seguente:
- Giorno prescelto: domenica
- Partenza comoda alle 5:30 del mattino
- Ritrovo alle 8:00 spaccate già "colazionati" di fronte al cancello dell'impianto.
 
Appena dentro la struttura, si viene avvolti dal tipico olezzo di una piscina comunale. Si paga l'ingresso in cambio di 3 ore di giostra e un micro-armadietto personale in cui stipare, non si sa come, gli indumenti "civili" e gli effetti personali. Gli spogliatoi sono più simili ad una cella frigorifera e non solo per la temperatura. Nella sequenza delle cose da fare, arriva il turno del noleggio del mezzo. Condurre una bici da corsa può essere molto faticoso, non immediato e sulle medie e lunghe percorrenze decisamente scomodo, ma quella da pista è tutt'altra storia. Si tratta di uno strumento di tortura medioevale, composto da un telaio supercompatto e per questo motivo rigidissimo, una trasmissione a scatto fisso, ruote a profilo alto (talvolta con posteriore lenticolare) manubrio nudo e sella! I freni non ci sono, in pratica non servono! Il ciclismo è per molti ma non per tutti. Il "legno" è veramente per pochi!
 
Adesso tutto è pronto e ti ritrovi all'interno del "parterre" ad ascoltare le istruzioni dall'espertone del gruppo, da quello che l'ha già fatto e che a quel punto fa partire "l'Ouverture" delle raccomandazioni:
- La bici è a scatto fisso, quindi dimenticatevi come avete pedalato fino ad ora. 
- La bici non ha i freni, se qualcuno vi taglia la strada siete per terra! Quindi occhi aperti e tenete la distanza
- In basso si gira lenti; se volete aumentare dovrete spostarvi sulle corsie alla vostra destra
- Quando cambiate corsia, assicuratevi PRIMA che non arrivi nessuno come in autostrada
- Quando volete riposare, cominciate a scalare corsia fino ad arrivare sulla fascia azzurra; quindi entrate nella zona di sicurezza e con un leggero contropedale rallentate fino a fermarvi.
Il ciclismo è per molti ma non per tutti. Il "legno" è veramente per pochi!
 
Qualche esitazione ancora sulla partenza, poi giù il gettone e VIA!! Qualcuno si fa prendere dall'entusiasmo e,  se ha già una discreta gamba, sprezzante del pericolo si mette a tutta a tirare treni pieni di cavalli di razza. Qualcun'altro si spaventa da morire, non si sente a suo agio e preferisce lunghe soste al bar. C'è chi la trova estremamente noiosa e gira moderatamente più per dovere che per vero divertimento Pochi, per fortuna, assaggiano il legno che non è come l'asfalto ma fa tanto male ugualmente. Il ciclismo è per molti ma non per tutti. Il "legno" è veramente per pochi!
 
Alla fine, dopo una lunga doccia rigenerante, i cicloamatori si rinfileranno nelle loro auto mezzi intontiti dal sonno, e dalla nausea per aver girato in tondo per ore. Una volta a casa se la racconteranno in tutte le salse per un intera settimana, sperando di non dover tornare sulla giostra troppo in fretta, e che una rondine faccia presto primavera;-)
Credito foto: www.bresciaoggi.it
Credito foto homepage: federazione_ciclismo_lombardia_per_quibrianzanews.com
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