Caro Babbo Natale,

sono un simpatico ciclista, neanche tanto impallinato

di quelli che quando fuori è freddo, mette il naso quatto quatto

e poi tira fuori i rulli sul parquet, agitando figlie e moglie,

perché sgocciolo sudore e faccio macchie con ardore.

 

Caro babbo Natale, quest’anno per favore, niente bike card o similari,

che ci spremono per bene già bollette, Tari e vari

e se il CONI piange assai per i suoi ben noti guai, 

Babbo mio ma si potrà strizzare sempre chi non ne ha?

 

Noi siamo quelli under 60, a cui hanno regalato una Fornero per davvero!

E la bici è un grande sfogo, piace andarci come un gioco,

qualche bella volatona ma in realtà, la gazzarra non ci và

il lunedì qui si lavora e di farlo in sala gessi ci par proprio un po’ da fessi.

 

Babbo mio, pian piano invecchio, e il mio “poppi” sembra un secchio,

con ‘ste selle di carbonio, che gran scomodità, 

di sicuro a gambe larghe, ma con gran serenità.

Si spendacchia a più non posso per portare via del peso,

 

e poi arrivano le Feste: "at salut", che paradosso!

 

E ora a tutti, con affetto, un augurio di gran pace,

siamo a volte un pò agitati,  in questi giorni riflettiamo, una sola vita noi abbiamo.

Il valore del Natale deve unire e non spaccare

Il mio sogno nel cassetto è un ambiente con rispetto,

pedaliamo per passione, ma usiam più di un neurone!

Preparandoci al Cenone salutiam la Redazione,

Buon Natale e… uhe!  aspetta!  C’è Sportservice in diretta… forza donne!

Già al lavoro per un anno spero d’oro!